Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

venerdì 18 novembre 2011

Un viaggio in metropolitana

Foto: Salpe
Milano - IV tempo

Milano è anche questo: una corsa per raggiungere la metro, dopo essere rimasta bloccata in ascensore l'unica volta in cui riesco ad essere in orario (sì, sono uscita da sola prendendo a calci la porta con gli stivali nuovi). La sua voce preoccupata al telefono che mi chiede che fine abbia fatto. L'abbraccio vicino al fioraio e lui che mi dice stupito: "Hai la voce di una bambina di cinque anni!". Ma, scusa, pensavi avessi la voce da vecchia???!
E così conosco anche Orphen, l'amico virtuale più reale che abbia mai incontrato. Lui che quando ho attraversato il buio più buio mi ha preso per mano e ha camminato con me. Lui che si è affacciato sull'abisso che mi stava divorando e mi ha tenuta in bilico con una battuta, una risata, la sua presenza discreta, ma costante. Lui che non è scappato via quando gli ho aperto i cassetti più oscuri della mia anima, sentendo tutto il dolore che vi pulsava dentro. Lui a cui ho raccontato e racconto tutto di me, senza timore, senza paura, perché non giudica e non consiglia, perché sa ascoltare col cuore. 
E così sprofondiamo nel sottosuolo della città, cambiando stazioni, raccontandoci ancora, riemergendo infine in superficie e facendo un giro assurdo... salvo poi accorgerci, tornati indietro, che il posto che cercavamo era proprio alle nostre spalle. Due storditi al prezzo di uno.
Lì, prima di attraversare la strada, fermi ad un semaforo, appare lei, come una fata. Ha lo sguardo più dolce che abbia mai visto. Uno sguardo chiaro e trasparente. Una timidezza che incanta.
Lo abbraccia da dietro e lui, che non se l'aspettava, trasale. Poi la riconosce e la rimbrotta sorridendo. Varchiamo la soglia d'ingresso di un ristorante vegetariano biologico, che lei ha scelto con cura per me. L'attenzione di certi gesti non può non toccarti. Quella sera mangerò tutto, finendo per ultima, ma non avrò nessun problema.
Parliamo di un sacco di cose, ridiamo, scherziamo. In fondo è da più di un anno che il povero Orphen mi sopporta e poco ci manca che ci commuoviamo tutti quando sottolineo quello che è stato lui per me.
A quel tavolo però ciò che mi è rimasto più impresso, tra il giallo oro dipinto sui muri e le tovaglie, sono proprio quei due. Insieme da una vita, sposati da un paio d'anni, ma conta poi davvero tanto il tempo? A quel tavolo ho percepito l'Amore vero e profondo tra due persone, la fiducia, la tenerezza, la sintonia. A quel tavolo mi sono seduta con due esseri speciali e la sensazione di averli vicini quella sera mi ha fatto sentire privilegiata. La Bellezza dei loro sguardi ha illuminato anche il mio.

"L'amore è un dono che dobbiamo tenerci stretto", ha scritto il Piccolo Principe, quando gli ho raccontato della serata. Gli ho risposto che dobbiamo farlo solo quando è reciproco... perché credo che essere amati e non amare sia triste, perché credo che amare e non essere amati sia una condanna che ci infliggiamo, perché credo che quando si ha la consapevolezza che chi abbiamo accanto non è il nostro Amore, facciamo del male a noi stessi e a chi cammina con noi, perché credo che non a tutti è dato d'innamorarsi pienamente e perché credo a qualcosa di cui è impossibile parlare seguendo ragionamenti razionali e forse m'inganno e leggo la vita come un sogno romantico, ma quando percepisci che la tua anima gemella ti ha sfiorato il cuore e poi la lasci andare non basterà una vita ad espiare questa colpa...

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11 soffi di vento:

  1. Sì, Ale, hai ragione, un amore unilaterale è una vera condanna, e per quanto possa essere nobile e puro, da solo non basta a se stesso...ma siamo sempre lì, al cuor non si comanda...la ragione compie tutti i passi necessari, ma il cuore va per la sua strada, con i suoi (lunghissimi) ritmi...

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  2. Adesso mi ingelosiscooooo!!!;-))

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  3. che bello tutto!
    ma con quanta gente ti sei vista in questa trasferta!!!??? :-)

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  4. @ Kalì: per questo ho scritto che è una condanna, perché se siamo noi la parte amata e non amante possiamo decidere cosa fare o non fare della nostra vita, ma se siamo la parte amante e non amata diventa tutto uno stillicidio...

    @ Mamma Pellona: macché, non devi, ieri ho finito il tuo scaldacollo, lo sai che sei la prima a cui penso, no? ^_^

    @ Mammapappa: eh eh, purtroppo visto che resto chiusa in casa un mese per poter riuscire a star fuori un paio di giorni, m'ingegno a concentrare gli incontri a cui tengo in pochissimo tempo... sto sviluppando tecniche che voi umani non potete immaginare :-P

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  5. non come qualcuno di mia conoscenza, che ti porta a mangiare la fiorentina...

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  6. Ehm... il messaggio subliminale non era quello! Tanto non avevo fame quella sera, altrimenti ti avrei detto di andare a mangiare vegetariano... almeno hai mangiato una cosa che ti piaceva. Io ero troppo emozionata per pensare al cibo... ^_^

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  7. Forse, per quello che hai scritto di mia moglie, ti perdonerò di avermi dato dello stordito. Forse... ;)
    E forse, per quello che hai visto in mia moglie, prima o poi cesserò di ridere della tua voce.
    Forse... ;)

    Grazie Alessandra...

    Alessandro

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  8. Tu non devi smettere affatto!!! Se no che gusto c'è?
    :-P

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  9. scusami il fuori tema.. ho cambiato l'indirizzo.. ziabeppina.blogspot.com

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  10. @ Zietta: grazie per avermi avvisato, ho corretto!

    @ mivendoperpoco: eh... se continua così altro che sospiri...

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