Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

domenica 30 ottobre 2011

I quattro dell'Ave Maria



Dopo un'estate trascorsa pigramente in spiaggia o a mollo nelle acque cristalline del nostro amato mare a parlare di tutto un po', ad arrostirsi al sole, a trangugiare le mie creazioni culinarie, a ridere, a beccarsi palloni nello stomaco (io), a beccarsi grandi spaventi (loro), l'anonimo quartetto (età media 36 anni e mezzo), durante una delle ultime passeggiate sul bagnasciuga a fine settembre, decise di fare un nuovo gioco.
Ci diamo dei nomi in codice?
Come nei film?
Dai, sì, diamoci dei nomi in codice, ma che siano importanti.
Io mi voglio chiamare Quantico.
Direi che ti sta proprio a pennello.
Tu ti chiamerai Silver.
Perché io Silver?
Preferisci Gambadilegno?
Ah, no, meglio Silver, significa che sono d'acciaio.
Ah ah ah, come no? Non te la tirare.
E io, come mi posso chiamare io?
Ce l'ho io il nome per te: è perfetto!
Quale?
Psycho!
Psycho? Mmm...
Oh sì, quando non fai la lagna e stai bene tu sei decisamente Psycho.
Ok, a vostro rischio e pericolo.
E lei? Come la chiamiamo lei?
Dolce Euchessina, no?
Ma nel senso che...
Sì, sì...
Fossi in te lo lascerei, dopo questa.

Ovviamente Dolce Euchessina non sono io.
Per suggellare il tutto abbiamo quindi fatto il patto di sabbia, anziché di sangue. Con un bastoncino ho inciso i nostri nuovi nomi sulla sabbia e il mare se li è portati via, come un segreto che conosciamo solo noi... e ora anche voi, a quanto pare.
Dite la verità, a chi non piacerebbe ricevere messaggi di questo tenore?
"Ma questo telefono spento??? Ti informo che Quantico ti sta cercando e, non trovandoti, mi ha incaricato di riferirti che ci vediamo a casa tua verso le 20.30. È inutile che ti barrichi dentro, sappiamo come entrare!
Firmato: Psycho".

Oggi il quartetto ha ufficialmente un nome: I quattro dell'Ave Maria. E per festeggiare dove sono andati? In chiesa, naturalmente.
In realtà, tutti i km macinati con la scusa della visita culturale nascondevano un intento godereccio. Parcheggiata la Quantico Mobile nei pressi della stazione, i quattro, tra frizzi e lazzi, si dirigono a piedi (cammina cammina) verso la Basilica di Santa Caterina d'Alessandria, mirabile perla   tardo-romanica, dove Silver si è divertito a terrorizzarmi davanti all'altare di Sant'Agata (se non sapete com'è morta, meglio così, perché io stanotte avrò gli incubi) e dove ho respirato un senso del sacro che respiro solo ad Assisi.
Con gli occhi e il cuore colmo di arte e Bellezza, nonché una punta di misticismo che mi prende ogni volta che ho la percezione del divino, visitiamo anche il chiostro e ci ripromettiamo di tornarci di giorno, perché di notte è affascinante, ma di giorno si vede meglio e si può accedere anche al museo.
Ci perdiamo tra i vicoli, ad osservare ammirati le facciate barocche e normanne dei palazzi, in una commistione di epoche e stili. Balconi incredibilmente belli, un centro storico da favola. E poi... l'intento godereccio prende il sopravvento.
Chiediamo ai passanti, camminiamo a lungo e finalmente ci troviamo proprio lì: nel regno del pasticciotto. Con sommo gaudio degli altri tre e zero da parte mia. Sarà il sangue marchigiano dei miei nonni o quello bresciano della nonna paterna, ma a me il pasticciotto non piace proprio!
Anatema!!!
Silver cerca di sbolognarmi alla pasticcera, che, allettata dalle informazioni (false) che il losco figuro le dà (è ricca, bella, intelligente e mangia poco), mi sorride ed esclama: "Io ho un figlio da sposare".
"In realtà, signora, vogliamo solo liberarci di lei", continua il galantuomo.
"Già, mica sono ricca" gli faccio eco io.
Subito si riprende la pasticcera: "Eh, ma mio figlio è piccolo".
Mi resta il dubbio che mi abbia dato implicitamente dell'anziana.
Il giorno di Ognissanti andremo in una bellissima riserva naturale. Silver ha dato disposizioni che mi leghino a un albero e mi lascino lì.
Temo proprio che Psycho mediti vendetta...

.

7 soffi di vento:

  1. ma come??? non ti piace il pasticciotto??? io darei un braccio per poterne mangiare uno ora!!

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  2. Bello però questo racconto... cioè bello avere degli amici così! Una piccola punta di invidia.

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  3. @ Ewan: amico mio, il pasticciotto non rientra nei miei dolci. Il mio preferito si chiama parigina, una specie di mega bignè gigante fritto ripieno di crema e uvetta e pinoli. Se proprio devo giocarmi il giorno di pasto libero, preferisco morire di parigina e non di pasticciotto. Vuol dire che quando verrò a Milano te ne porterò uno, contento?

    @ MP: sì, sono fantastici e ci vogliamo un gran bene. ^_^

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  4. Mi sono sconfuso perchè a leggere il racconto alla fine non saresti nessuno dei quattro, oppure non è vero che la Dolce Euchessina non saresti tu? :-)

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  5. Eh no, si capisce bene chi sono io... quella che medita vendetta... ^_^

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  6. Parigina? Blah!!!
    Ora che sono andata a vedere il pasticciotto...lo voglioooooooooooooooo!
    Miii, la crema pasticcera, io sbiello per la crema pasticcera!!!

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  7. Te lo porto? Leggi la mail e pregustalo, cara ^_^

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