Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

mercoledì 31 luglio 2013

Preghiera di ringraziamento


Ti ringrazio, Signore, per i doni d’Amore e di Vita, con cui hai benedetto il mio cammino.

Grazie per avermi donato una famiglia meravigliosa, che mi fa sentire amata e protetta.
Grazie per avermi fatto accompagnare, negli anni più importanti per la mia formazione, dal nonno F., maestro di vita e di storie, che mi ha insegnato a rivolgere uno sguardo curioso sul mondo, stimolando la mia creatività, incoraggiandomi alla ricerca.
Grazie per il dono di una mamma, che dell’Amore ha fatto l’insegnamento più importante, che mi ha dato la vita e che sacrificherebbe la sua per me.
Grazie per un papà che sa ascoltare, ridere, essermi complice.
Grazie per Andrea, il migliore dei fratelli, che veglia su di me, come io veglio su di lui. 
Grazie per Laura, amica, cognata, compagna di scorribande artistiche, letterarie, creative.
Grazie per la mia piccola Ariel, che ha curato molte ferite dell’anima, con la sua presenza morbida e silenziosa.
Grazie per R., che mi ha accolto nella sua casa come una figlia, grazie per il suo sorriso e le sue attenzioni, la sua semplicità e schiettezza, l’abbraccio sempre pronto e avvolgente.

Grazie per L., amica, sorella, presenza imprescindibile  della mia vita. Grazie per la complicità che ci lega, per i valori che condividiamo, perché a volte ci si sente famiglia pur non  essendo nati sotto lo stesso tetto.
Grazie per R., amica da tempo immemorabile. Grazie perché con lei sperimento ogni giorno quanto la distanza fisica non sia determinante, quando ci si vuol bene davvero.
Grazie per G. Aiutami ad essere per lui una madrina capace di guidarlo e sostenerlo.
Grazie per gli amici che mi sono stati accanto, per quelli ormai persi, per quelli ancora al mio fianco.

Grazie per i bambini e i ragazzi che riempiono di impegni, gioia, preoccupazioni le mie giornate. Grazie perché posso essere un punto di riferimento: perché se qualcosa insegno, molto da loro imparo. Grazie per avermi permesso di leggere il mondo attraverso i loro occhi, per la capacità di stupirmi dell’infinitamente piccolo presente in tutte le cose.
Grazie per avermi fatto incontrare D., nel momento in cui ho sperimentato la solitudine dell’abisso. Grazie per avermi aiutato a guardare fuori di me e a credere che poteva ancora esserci un universo di possibilità e responsabilità.

Ti ringrazio, Signore, per i momenti difficili, per quelli duri e incomprensibili, per quelli che mettono alla prova i rapporti, le convinzioni, le aspettative. Grazie per il dono della Fede, perché, nonostante tutto il dolore, la rabbia, la sofferenza del corpo e dello spirito, il tuo abbraccio di Padre mi ha sempre sostenuto.
Grazie per avermi fatto sedere al tavolo degli ultimi, dei poveri della Terra, dei malati, dei sofferenti. Grazie perché mi offri ogni giorno la possibilità di cadere e rialzarmi, di sperimentare il limite, di accettarmi per quella che sono, così  come sono.
Grazie per i doni di consapevolezza che hai voluto farmi, per avermi messo al servizio degli altri, anche quando è difficile, anche quando fa male.

Grazie per le persone che mi hai fatto incontrare lungo il  cammino. Da ciascuna ho imparato qualcosa, a ognuno di loro spero di aver lasciato una parte di me.
Grazie per avermi fatto percorrere un piccolo tratto di strada insieme a un angelo prematuramente strappato alla terra. Ti prego, Signore, Dio dell’Amore, di accogliere L. nella Luce e di tenerla stretta a te, finalmente libera dal dolore.
Grazie per tutti coloro che mi hanno aiutato, che mi sono  stati accanto, che non mi hanno abbandonato.
Grazie per avermi fatto conoscere persone speciali, per  avermi fatto confrontare con loro, per avermi fatto comprendere che ciò che conta più di ogni altra cosa è l’Amore. Grazie, in particolare, per due di loro, una coppia di giovani sposi, F. e A., che con la testimonianza delle loro vite mi hanno insegnato che il limite è solo nell’occhio di chi guarda, perché il cuore vede altro e quel che vede è Amore.

Grazie, mio Dio, per il dono più grande, l’Amore di F. Grazie per aver posto sul mio cammino quest’uomo meraviglioso, sincero, consapevole. Grazie per l’Amore con cui illumina la mia vita, per la sua capacità di ascoltare e comprendere, per la sua fermezza nell’affrontare le difficoltà, per la sua dolcezza e la sua ironia, per il suo sorriso e la sua irruenza, per la pazienza e la spensieratezza con cui mi prende per mano e cammina insieme a me.

Grazie, Signore.

Alessandra

45 soffi di vento:

  1. Buon viaggio, mia cara. Nel senso che hai capito. Pellons

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi unisco alla Pellona: possa il vento gonfiare le vostre vele.

      Elimina
  2. Che grande emozione! Evviva gli sposi! <3

    RispondiElimina
  3. grazie. abbiamo capito. comunque prego.
    non io, in generale.

    RispondiElimina
  4. Volo az1481 Roma-Venezia. Aspetto con pazienza che esca finalmente il gate sul monitor.
    Niente.
    Gate C, c'è scritto.
    Niente più.
    Ma di C ce ne sono tanti ed io aspetto la coincidenza che mi riporterà a casa.
    Passa qualche minuto e l'indicazione del volo scompare definitivamente dall'elenco.
    Un ritardo? Probabile.
    Fermo la tizia con il monopattino, Quella che da informazioni sui voli e le chiedo lumi: non sa niente neppure lei.
    Vado quindi al punto informazioni e sento il tizio annunciare che l'aereo per Venezia è in ritardo.
    Vabbè, allora aspettiamo, che altro vuoi fare?
    Manca una manciata di minuti alla partenza, ma del volo ancora niente.
    Come può essere?
    Ritorno al punto informazioni e chiedo lumi: il volo per Venezia non è affato in ritardo. Anzi sta proprio per partire dal gate B.
    Ma come è possibile? Ma se era al gate C mezz'ora fa?
    Corro come un forsennato ed arrivo al B7 in cui ormai non c'è più nessuno. A parte un tizio con l'aria incazzata che sembra stia aspettando proprio me.
    "Si sbrighi l'hanno appena chiamata!" mi dice senza neanche strappare il tagliando del biglietto.
    "Grazie", rispondo.
    Anche se vorrei aggiungere "al cazzo!".
    Per fortuna si accede all'aereo con la rampa mobile per cui in un minuto arrivo di corsa al portellone e faccio un balzo per salire al volo per paura che mi chiudano fuori.
    "Fila 12A!" mi urla l'hostess, con la faccia di chi sta già per far scendere il bagaglio del ritardatario dalla stiva per motivi di sicurezza.
    Mi dirigo senza farmi troppo notare verso il posto indicato tenendo lo zaino a penzoloni e tutto il resto del bagaglio che sto tenendo ancora in mano per la fretta di salire.
    Cerco così di mettere la roba nella cappelliera ma la bottiglia del the che ho comprato poco prima casca in testa ad un signore attempato.
    "Scusi, scusi" mormoro sgusciando verso il sedile.
    Penso che se riesco a raggiungere quel benedetto sedile non mi muovo più di un millimetro.
    Ah, finalmente seduto.
    Passa un secondo e chiudono la porta. Ho rischiato di brutto, ma ci siamo.
    Meno male che ho preso il posto vicino al finestrino.
    Così posso guardare un po' fuori e rilassarmi.
    La sera incombe.
    All'orizzonte una striscia amaranto lascia intravedere il sole appena calato e ridotto oramai ad un puntino quasi impercettibile.
    La scena è immobile. Non si scorge nulla di preciso.
    L'unica variazione proviene dalla luce di posizione dell'aereo che lampeggia imperterrita una volta al secondo illuminando il lato interno del motore a reazione.
    Tic, tac, tic, tac.
    Il tempo che scorre, scandito da un metronomo a lampadina.
    "Chissà se stanno guardando l'orizzonte anche loro?", mi chiedo.
    Lei, esile e delicata. Con una forza che potrebbe spostare una montagna.
    Lui invece no. Lui è proprio come sembra. Asciutto e solido. Tutto d'un pezzo.
    Sono immerso in questo pensiero quando l'aereo si stacca da terra senza sussulti.
    Un metro dopo l'altro e, pochi secondi dopo, mi trovo già a mezzo chilometro di altezza.
    All'inizio non me ne rendo conto, ma la striscia amaranto è diventata molto più satura.
    Sto salendo e sto anche tornando indietro nel tempo.
    Un altro minuto ed il sole diventa un punto luminoso ben visibile.
    Un altro minuto ed il punto luminoso diventa di un bagliore accecante.
    Il sole è di nuovo alto sull'orizzonte ed ha sconfitto le tenebre.
    E' come una nuova alba. E la luce che mi colpisce il viso, illumina l'interno dell'aereo proiettando geometrie. E' una bella sensazione.
    E' questo che porterò a casa come ricordo, penso tra me e me.
    Avere assistito alla nascita di qualcosa di bello.
    Una forza che, qualcuno, potrebbe chiamare amore.
    Una luce che ho visto con la stessa intensità di questo sole inaspettato, negli occhi di due ragazzi.
    Una luce che può squarciare le tenebre.
    "Chissà se stanno guardando l'orizzonte anche loro?", mi chiedo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Secondo me, trombavano. Altro che guardare l'orizzonte.

      Elimina
    2. ma certo. non erano PER NIENTE stanchi.

      Elimina
    3. Non ne dubito. Era il giorno dopo! A quell'età una notte di riposo ti rimette in sesto in un lampo!

      Elimina
    4. Silvana, ti vedo bivaccare allegramente su altri blogghe.
      Sono molto gelosa.

      Elimina
    5. Cosa vuole, signorina, già soffro il caldo e me ne sto sotto al ventilatore senza riuscire a far nulla, dovrei anche annoiarmi a guardare il suo blog muto da mesi? Dove avrà visto l'allegria, comunque, mi sfugge. Mi diverte solo il blog del signor rospo, attualmente. E latita anche lui, quindi di divertimento non ce n'è proprio. Per il resto, pensa sia divertente leggere cazzate prese sul serio da deficienti? Non lo è, glielo garantisco. Ma i deficienti lo trovano così divertente. Inspiegabile, per la sottoscritta. Però se glielo dici si incazzano moltissimo. Eh, Hawthorne descrive magnificamente questi meccanismi ne La lettera scarlatta. Roba già vista. Non avrei dovuto leggere tutti quei classici, la modernità ti sembra inesorabilmente imbecille quando ti abitui a leggere cose fuori dal tempo.

      La saluto, signorina. Passi una buona domenica. Io andrò al mare e poi a cena fuori, a sentire un caro ragazzo che suona la tromba. Viva i musicisti!

      Santa miseria, il cuoco! Com'era il cuoco?

      Elimina
    6. Ma no, ma no, non devi annoiarti. Prima o poi ci sarà una sorpresina, per te.

      Ah, niente cuoco! Nessun cuoco si è innamorato di me.
      Dici che me la devo prendere con la signorina Ale?

      Elimina
    7. Oddio, sembra una minaccia. Le sorprese della gente su Internet sono sempre orribili.

      Certo che deve prendersela con la signorina Ale! Doveva ESIGERE di conoscere il cuoco del locale scelto in origine.

      Dorma bene. Quanto al domani è un'illusione. Quindi non se ne preoccupi più di tanto.

      Elimina
    8. Tornerò nel salento solo per il cuoco, Silva'.
      Sono già in partenza.

      Elimina
    9. Ah, pensavo per il battesimo della sua figlioccia! Che, naturalmente, sarà femmina.

      Elimina
    10. Di quale battesimo si parla???

      Ah, e comunque, sfatando tutti i miti che la prima notte si dorme... confermo la validità del matrimonio. Un giorno da leoni. Certo, son collassata due volte il giorno dopo, ma il 31 ho retto alla grande, alè!!!

      Elimina
    11. Ero molto in pena perché non ero a conoscenza della noche de fuego.
      Grazie, eh.

      Elimina
    12. Ah, bene, signorina. Speriamo che sia femmina, dunque! Signorina Straf, ci torni tra nove mesi, in Salento, dia retta. Il suo cuoco, deluso dal fatto di non averla vista, è andato a fare uno stage a Parigi sulla cottura dell'aragosta. Insomma, non c'è. Tornerà in tempo per il battesimo della sua figlioccia. Lo incontrerà lì! Se va ora, incontrerà il cuoco sbagliato!!!

      Elimina
    13. Quindi devo aspettare nove mesi prima di incontrare l'uomo della mia vita?
      Non sono un po' troppi?

      Elimina
    14. Ahhhhhhhhhhhhh, ma no, tranquilla! Straffi, torna quando vuoi, qui non c'è e non ci sarà nessun bambino in cantiere. Siamo una famiglia composta da due adulti e due gatte. Devo convincere il kamikaze ad adottare un altro cucciolo, perché cinque lo trovo un numero più armonioso di quattro.

      Elimina
    15. Signorina, se ha aspettato 23 anni cosa vuole che siano altri nove mesi?! Nel frattempo si dedichi all'uomo della sua avita, cioè a suo nonno!

      Elimina
    16. Ah, concordo. I numeri pari sono brutti. E portano sfiga.

      Elimina
    17. Silva', purtroppo sono 25. e porta bene il conto, su!
      Ah, non ho nonni. Ergo: non mi dedico a nessuno.

      Elimina
    18. Beh, si dedichi a me, allora! Potrei essere sua nonna! La nonna della sua vita!

      Elimina
    19. "nonna", mo'... non esageriamo.

      Elimina
    20. Ho i capelli bianchi!

      Elimina
    21. Signorina Ale, rosso! Lo prenda rosso! Sono unici.

      http://www.deviantart.com/art/Meow-390653010

      Elimina
    22. Silvanaaaaaaa, come fa a sapere che lo voglio rosso??? Devo solo convincere il mio sposo.

      Elimina
    23. Signorina, la avverto, il gatto rosso è irripetibile. Non si può rimpiazzare. Io non ci sono riuscita. Hanno una marcia in più. Sembra dipenda dal fatto che la loro mamma li noti in mezzo alla cucciolata e li riempia di attenzione. Crescono baldanzosi e irresistibili di conseguenza. Come tutti quelli che hanno la vita facile e un sacco di energie non dispersa in cazzate e lotte per emergere sugli altri. Insomma, non sono gatti timidi e complessati o paurosi. Sono gatti curiosi e simpaticissimi. Io l'ho avvisata. Se prende un gatto rosso sarà l'ultimo.

      Elimina
    24. Bellissimo. Rende l'idea di quello che intendo.

      http://sempreunpoadisagio.blogspot.it/2011/06/metafisica-del-gatto-rosso.html

      Elimina
  5. Signora Silvana!!!!!

    Max, il tuo commento è così bello da farne un post

    RispondiElimina
  6. Buona domenica a te, Silva', io vado a dormire come se non ci fosse un domani.

    RispondiElimina
  7. Dov'è? Dov'è? Dove si ė nascosto?! Signor Swann, venga subito qui, glielo ordino! Lo sa che ieri mi ha pizzicato una medusa? È tutta colpa sua! Non venivo pizzicata da una medusa da quando avevo tredici anni! Guarda caso, pochi giorni dopo che mi ha invitata a farmi tatuare una medusa, la medusa l'ha presa in parola e si è stampata sul mio polso destro mentre facevo la rana. Non le pare strano, signor Swann? Esigo una spiegazione. O la concio per ferragosto, ovvero per le feste.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buauauauauaauaaaaaa... il cigno è terribile!!!

      Elimina
    2. mentre facevi la RANA? e Milo dove l'avevi lasciato?

      Elimina
    3. Io di Milo conosco solo la Venere! Nuotavo a rana, ovviamente! Rassoda le chiappe! E attira le meduse, sigh.

      Elimina
    4. Non ci crederete, ma io oggi in giardino ho proprio visto una rana! Non avevo MAI visto una rana in giardino!

      Elimina
  8. Madonna, che ridere! Una serie inspiegabile di fatti virtuali che si manifestavano nella vita reale. Boh.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ho pensato la stessa cosa rileggendo i commenti, soprattutto quello in cui sostengo che il cinque è un bel numero... Volevo un gatto rosso e siamo finiti con cinque gatti, di cui tre neri, una grigia e una grigia e bianca...

      Elimina

Soffia qui