Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

lunedì 9 novembre 2009

Ho conosciuto il dolore



Ho conosciuto il dolore
la follia del silenzio
l'abisso in fondo al cuore.

Ho conosciuto il dolore
il respiro che si arresta
un macigno sul capo
che schiaccia anima e pensieri.

Ho conosciuto il dolore
i muscoli tesi
lo sfinimento delle ossa
la rabbia di voler essere altrove.

Ho conosciuto il dolore
il camice immacolato
di chi dispensa morte
con pillole e sorrisi
e lunghi aghi nella carne
a dissuaderti dal vivere
ad imbrogliarti e a tradire.

Ho conosciuto il dolore
il suono stridulo delle sirene
che annientano uomini e navi
e gli occhi
gli occhi di chi non vuoi che guardi
e gli sguardi
gli sguardi curiosi e sconosciuti
sguardi che violano la pelle
mani che sporcano il vetro
che ti protegge dal mondo.

Ho conosciuto il dolore
e lo sguardo di chi non comprende
e lo sguardo di chi ti vede senza saperti.
Odio quegli occhi.
Odio lo spazio che mi avvicina ad essi.
Odio lo sguardo che m'incatena a chi non sono.

Ho conosciuto il dolore
per questo comprendo l'immobile
e lo spazio dell'impensato.
Per questo riconosco i segni sull'anima
e le parole non dette
tra righe d'indifferenza
e grida di rabbia.

3 soffi di vento:

  1. Bella, mi ha fatto ricordare una delle canzoni più intense ed emotive degli ultimi anni nella musica italiana: Quello che non c'è degli Afterhours.
    Se non la cocnosci... è un peccato, ha un testo spettacolare. Qualcuno ha detto che questa canzone è come una droga, condivido. Me la sparo a loop dritto dentro me.
    http://www.youtube.com/watch?v=DVRf6zoFbyE&feature=fvsr

    Cioa
    Niko

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  2. Auguro un po' di PACE e BENE dopo tanto dolore, pace nell'animo, pace nel cuore e riconciliazione con la vita. Bisogna attaccarsi con tutte le forze a quel po' di buono che ci circonda e cercare di sorridere per tirare avanti.

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