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Perché credo nella possibilità del cambiamento.
Perché credo nella capacità delle persone oneste di rimboccarsi le maniche e creare un'alternativa.
Perché credo che il degrado della politica sia il degrado degli uomini che vogliono piegarla ai propri interessi, anziché indirizzarla al bene comune. Alcuni uomini, non tutti.
Perché credo che ciascuno di noi possa essere parte di un processo di rinnovamento dove contano le idee e la creatività, dove conta chi ha voglia di mettersi in gioco e di testimoniare coerentemente i valori in cui crede.
Perché credo che politica non sia una parola da pronunciare con sdegno e disprezzo, ma una delle attività più nobili a cui si possa dedicare il cittadino di uno Stato. Ogni cittadino.
Perché credo che la politica, quella vera, non debba aver paura dell'informazione, perché chi agisce per il bene comune non ha nulla da nascondere e fa delle critiche uno strumento di riflessione per migliorarsi.
Perché credo che l'informazione non debba avere padroni e, quando sbaglia, riconoscere i propri errori.
Perché credo nella coscienza critica e nella capacità di pensare con la propria testa.
Perché credo che ogni cittadino debba poter scegliere cosa guardare nella TV di Stato.
Perché credo che la TV di Stato debba essere affidata alle eccellenze della cultura e non divisa tra i partiti e controllata (spesso sinonimo di censurata) dal governo.
Perché credo che anche la politica debba essere affidata alle eccellenze di un Paese e non ai suoi esponenti più infimi, ignoranti e incompetenti.
Perché credo che sostenere quest'iniziativa non significhi essere d'accordo con tutto quello che dicono Santoro, Travaglio o chiunque altro, ma sia un segnale forte a chi ci governa, un segnale che grida:
"Io ci sono! E voglio pensare con la mia testa. Non voglio che altri pensino per me, utilizzando i media come strumento di ottundimento delle coscienze.
Io ci sono! E voglio avere la possibilità di essere informato di ciò che accade realmente, non di quello che voi decidete a priori io debba o non debba sapere.
Io ci sono! E il mio diritto ad esserci non potrà togliermelo nessuno".
IO CI SONO!
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Grande amica!
RispondiEliminaio no.
RispondiElimina=/
Fai sempre in tempo...
RispondiEliminati dirò, a mio avviso la televisione... inteso come spettacolo televisivo non può più fare informazione.
RispondiEliminaa dire la verità non riesce più nemmeno a fare spettacolo.
riesce molto bene a fare pubblicità, quello sì.
e se c'è la corsa è anche un ottimo sonnifero.
Io invece credo che possa fare informazione e spettacolo. Non è il media in sé ad essere buono o cattivo, adeguato o non adeguato al contesto, ma sempre il mondo in cui lo si utilizza e, soprattutto, non è mai neutro.
RispondiEliminaLa televisione, come altri media, concorre alla formazione dell'opinione pubblica. Mai pensare che non abbia un potere e che quel potere non venga indirizzato a qualche scopo.
... cosa sarebbe Studio aperto senza quei meravigliosi video coi gattini che cantano le canzoni di Natale?
RispondiElimina... cosa sarebbe il TG1 senza i servizi sugli orsetti e le tartarughe carnivore della Patagonia?
RispondiEliminaSono d'accordo
RispondiEliminaMi trovi perfettamente d'accordo Ale...non è il mezzo che è sbagliato, ma il contenuto...e questo succede con la tv come con ogni altro mezzo. L'uomo è in costante ricerca di nuovi modi e mezzi di comunicazione, e l'informazione è quello più importante; non può e non deve morire!
RispondiEliminabacio amica mia