Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

sabato 19 marzo 2011

Sul finire dell'inverno



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Camminiamo per le vie di Roma ridendo e parlando di tutto, riempiendoci gli occhi di nuvole e cielo, sorridendo dentro con sguardo bambino. 
Mi prendi per mano, accarezzandomi il palmo col pollice e io ho un piccolo brivido, ma ti dico che è il freddo. Ho le mani gelate e tu me le scaldi soffiandoci dentro, mentre continui a guardarmi.
Un caos di voci, suoni, luci e noi lì nel mezzo, come fossimo soli al centro del tutto, come esistessimo solo per noi.
Una goccia di pioggia, poi un'altra e un'altra ancora... solleviamo la testa in aria e ridiamo di nuovo. Mi copri con la tua giacca, finché non ritrovo l'ombrello scomparso sul fondo della borsa. Un piccolo ombrello azzurro e noi due stretti lì sotto, abbracciati per non bagnarci. Felici.
Il mio cuore ha un tuffo, quando mi cingi ai fianchi, e  io cerco, ridendo, di dissimulare l'emozione che pulsa sempre più forte in quella zona di confine fra sogno e realtà.
Una dispettosa raffica di vento mi fa chiudere gli occhi e in quell'attimo accade... Accade che il tuo abbraccio divenga più intenso, accade che mi stringa più a te, accade che senta il profumo della tua pelle così vicino alla mia. Un profumo che sa di buono, di fuoco che crepita in un camino, di sguardi complici e dita intrecciate.
Semplicemente accade. 
Accade che in un giorno di pioggia, sul finire dell'inverno, per le vie di Roma, le mie labbra si schiudano sulle tue. Un bacio lento che inizia dolcemente fino ad esplodere denso e profondo, tra un vicolo scuro e la strada principale.
Un altro soffio di vento e l'ombrello vola in alto, mentre noi continuiamo a baciarci sotto la pioggia, dimentichi di tutto, persi in quel bacio sfumato d'argento. 
Hanno un colore soffuso certi baci; alcuni sanno di pioggia, altri di sole, altri ancora conservano il rumore del mare e il silenzio fra le parole. Alcuni baci sono oscuri e impregnati di notte, altri sono lievi e dorati come l'alba di un giorno estivo. 
Il nostro bacio ha il sapore di luna e d'argento, di desideri nascosti e segreti d'acqua. Quel bacio è una folata di vento che scompiglia i pensieri e li rende morbidi al tatto, malinconici e sfuggenti...

... e mentre l'ombrello rotola via, mi ritrovo con gli occhi colmi di pioggia, su una strada del centro, a immaginare un uomo che non c'è, un bacio mai dato, un sogno di vento...

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6 soffi di vento:

  1. Eèh no, porca miseria.
    Basta con i sogni, dai, qui occorre un piano. Che sia realizzabile.
    Ciao, almeno ti sei abbronzata sulla neve?
    Pace e bene

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  2. Suggerimenti? Io piani non ne ho più...
    Un po' sì, mi sono abbronzata ^_^
    Un bacione, Fracatz!

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  3. .............e che l'azzurro ti porti fortuna........
    buona Primavera Ale
    baciuz!

    dolce anonima

    [IMG]http://img842.imageshack.us/img842/9705/ombrellino.png[/IMG]

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  4. Sei un tesoro, dolce anonima... grazie e buona primavera anche a te ^_^

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  5. A Roma mi è capitato di fare il reggitore di ombrello. Non solo a Roma, in verità. Una passeggiata sotto la pioggia è un ottimo metodo per stare vicini. Per la prima uscita meglio ci sia il sole. Scherzo. Se si è in bella compagnia, le condizioni climatiche sono secondarie.
    A trovarla, quella che rende qualsiasi clima stabile.

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  6. Rib sarebbe Ferrettino di Splinder. Con tutti questi account è un disastro.

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