Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

lunedì 21 marzo 2011

A spring song

William-Adolphe Bouguereau, La Brise du Printemps (Spring Breeze), Oil on canvans. Private collection.

Non curo dolori e ferite
regalo sorrisi
l'effimero senso di un sogno
la poesia dell'illusione.

Non curo dolori e ferite
accarezzo ricordi
disegno attese nel vento
ricami d'ombra sull'acqua.

Non curo dolori e ferite
sfioro labbra sfuggenti
dono luce in un bacio
e svanisco ridendo...

.

2 soffi di vento:

  1. Il mio arrivo nella città di N.
    è avvenuto puntualmente.

    Eri stato avvertito
    con una lettera non spedita.

    Hai fatto in tempo a non venire
    all'ora prevista.

    Il treno è arrivato sul terzo binario.
    E' scesa molta gente.

    L'assenza della mia persona
    si avviava verso l'uscita tra la folla.

    Alcune donne mi hanno sostituito
    frettolosamente
    in quella fretta.

    A una è corso incontro
    qualcuno che non conoscevo,
    ma lei lo ha riconosciuto
    immediatamente.

    Si sono scambiati
    un bacio non nostro,
    intanto si è perduta
    una valigia non mia.

    La stazione della città di N.
    ha superato bene la prova
    di esistenza oggettiva.

    L'insieme restava al suo posto.
    I particolari si muovevano
    sui binari designati.

    E' avvenuto perfino
    l'incontro fissato.

    Fuori dalla portata
    della nostra presenza.
    Nel paradiso perduto
    della probabilità.

    Altrove.
    Altrove.
    Come risuonano queste piccole parole.

    (Wislawa Szymborska)

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  2. Ti abbraccio forte, cucciolo... grazie...

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