Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

giovedì 9 dicembre 2010

Libri e pensieri

William-Adolphe Bouguereau, Douleur d'amour (Elegy). Oil on canvans. Private collection

Non dormo, leggo articoli, i libri sono ormai sigillati lontano da me, penso, penso, penso... non ci sono soluzioni. Non provo nulla, come se le emozioni si fossero condensate altrove, sigillate, come i miei libri, i miei bellissimi, adorati libri.
Per comprarli ho rinunciato a tante cose, a una pizza, ai vestiti... Tutto era meno importante dei libri. Qualche settimana fa avevo fatto un elenco di quelli che avrei voluto prendere per avere l'opera completa di Neruda. Mai più. Non la finirò mai.
Non dormo, penso, penso ai miei libri lontani da me. Penso ai brividi che provavo ogni volta che ne sfioravo la superficie, all'emozione che mi scorreva tra le dita, all'odore della carta.
Mi ricordo quando andavo al liceo e non mi separavo dalle Illuminazioni di Rimbaud, quando a tredici anni ho iniziato a leggere Delitto e Castigo, quando mi sono perdutamente innamorata di Dostoevskij, al punto da portarmelo dietro al campo scuola estivo della parrocchia.
Penso al  David Copperfield dei miei dodici anni, ai poeti maledetti dei quindici, a Jane Austen e Shakespeare, a Tagore ed Hermann Hesse (mio Dio, al liceo andava così di moda Hesse, insieme a Bach col suo Jonathan Livingston e alla poesia struggente del Piccolo Principe).
Penso a Guerra e Pace, letto sulla sabbia rovente in un agosto rovente, e alla scoperta che leggere in spiaggia tiene alla larga improbabili corteggiatori.
Penso a quel giorno in cui mia mamma mi aveva detto che avrebbe piovuto (lo diceva ogni santo giorno) e io non presi l'ombrello... e venne giù un acquazzone indimenticabile; mi si rovinarono irrimediabilmente gli anfibi bianchi (ricordo che assunsero un colore tendente al verdino) e si bagnò il mio Rimbaud, angelo biondo e ribelle... ho quest'immagine di me che asciugo le pagine ad una ad una con il phon, sperando di recuperarlo. 
Penso a quando sotto la doccia imparavo centinaia di versi, perché la poesia va assimilata, assorbita, deve diventare parte di te.
Penso alla collezione di libri di fiabe, tantissimi libri di fiabe e letteratura per ragazzi, da Andersen ai fratelli Grimm, dalle Mille e una notte alle Fiabe finlandesi, dal Mago di Oz ad Alice nel paese delle meraviglie, dai racconti africani a Calvino e Rodari, dalle Piccole donne al Signore degli Anelli e Harry Potter. Ho sempre immaginato che le avrei lette ogni sera ai miei bimbi. Non ci saranno fiabe e, temo, nemmeno bimbi...
Penso al cofanetto con l'Iliade, l'Odissea e l'Eneide, con testo greco e latino a fronte... penso alla Bibbia che mi è stata donata da don Francesco nel giorno del mio battesimo; penso al prologo del Vangelo di Giovanni che conosco a memoria, in greco... penso al Cantico dei Cantici, al Qoelet e ai Salmi... penso al Libro di Giobbe... mi sento un po' come lui, escludendo la perdita di beni e figli e il fatto che non mi straccerei le vesti per nulla al mondo... non mi piace dare spettacolo...
Penso che a quest'ora avrei dovuto dormire da ore e invece sono qui a piagnucolare.
Penso a tutti i miei amati, venerati libri di poesia, da quella francese a quella sudamericana, da quella russa a quella inglese a quella italiana... penso che mi sento in esilio come Hikmet.
Penso al Maestro e Margherita e al vero amore, letto su un treno per Bologna. Penso a tutti quei libri che hanno dato senso a un viaggio, Palermo e L'insostenibile leggerezza dell'essere,  Roma e Chiedi alla polvere, Siena e I versi del Capitano, Firenze e le Venti poesie d'amore e una canzone disperata.
Penso a Proust che cominciava una frase a pagina 1 e la terminava a pagina 3. Penso a Goethe e al Faust, un po' meno alle Affinità elettive; penso a tutte le biografie delle grandi regine, al mio periodo egizio, a quello tibetano e al sempiterno russo. Credo di aver attraversato un bel po' di periodi, come Picasso, solo che i suoi erano colori e i miei parole. Penso alla mania compulsiva di leggere la bibliografia di ogni testo.
Le mie statistiche di Anobii mi ricordano che quest'anno ho letto solo ventidue libri... cavoli, sto perdendo colpi! Devo ancora finire Il libro tibetano dei Morti e Piccolo mondo antico...
Non credevo mi avrebbe fatto così male non poterne più prendere uno in mano. Si è spezzato qualcosa dentro di me. Qualcosa che lacera più del dolore fisico e dell'abbandono.
All'improvviso mi rivedo nei fondi antichi delle biblioteche fiorentine a catalogare edizioni a stampa del Cinquecento. Credo di non essermi mai più sentita a casa come lo ero lì, seduta su una sedia in pelle, tra migliaia di volumi.
Dovrei dormire, tutto questo non ha senso. Forse è solo un brutto sogno oppure sto impazzendo.
Forse leggerò l'Elogio della Follia, può darsi che il buon Erasmo mi illumini. Lo leggerò in pdf. Non è la stessa cosa...
Io non appartengo a quest'epoca...

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25 soffi di vento:

  1. perdonami, in tutto questo sono fermo qui ... a ricordare il giorno in cui mi innamorai di dostoevskij ... (sei speciale)

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  2. Io sto leggendo il Cantico dei Cantici. Mi piace moltissimo perché Il contenuto del libro è presentato mediante una serie di conversazioni. I personaggi che parlano cambiano di continuo: Salomone re di Gerusalemme, un pastore, la sua diletta Sulamita, i fratelli di lei, dame di corte (“figlie di Gerusalemme”) e donne di Gerusalemme (“figlie di Sion”).
    Si distinguono da ciò che dicono o da ciò che vien detto loro. Il dramma si svolge presso Sunem, o Sulem, dove Salomone e il suo seguito hanno piantato le tende. Il tema svolto è commovente: l’amore di una ragazza di campagna del villaggio di Sunem per il suo compagno pastore.

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  3. Ewan, sei pregato di non incoraggiare ulteriormente il mio lato oscuro... di notte si dorme, non si scrive!!! ^_^

    Edoardo, il Cantico dei Cantici ha diverse chiavi di lettura, tutte affascinanti... a me piacciono molto i versi finali, sono di una bellezza possente... ci ho fatto pure un post una volta...

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  4. Io credo che tu non abbia bisogno di quella carta e di quell'inchiostro, il contenuto di quei libri è inconfutabilmente in te e vi resterà.
    Ti invito con gentilezza e premura a preoccuparti piuttosto di quello che ancora ti interessa leggere.
    Forse non tutte le pagine elettroniche possono emozionare come quella che ho appena letto, ma in fondo molto dipende dai nostri occhi e dalle vie che un debole segnale elettrico percorre, non solo nel nostro cervello. Vie che sono il percorso lungo cui abbiamo camminato e la nostra stessa struttura. In alcuni casi, constato, una struttura meravigliosa.

    Orphen

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  5. Orphen... senza parole... ma custodisco ognuna delle tue come si custodisce qualcosa di prezioso...

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  6. Urca, ragazza, non fare così, vedrai che è solo cosa passeggera ed io non sono ottimista di natura e a volte scrivo cose difficili da interpretare per la grande confusione che c'è nella mente. Io ad esempio non leggo più, perchè faccio fatica a ricordare e dovrei prendere appunti, così approfittando delle lunghe giornate di pioggia, mi son ri-letto il candido per convincermi che dovrei riprendere la sana abitudine di coltivare l'orto, ma tu hai tutta una vita davanti a te.
    Guarda che strana immagine ho trovato rovistando tra gli archivi della caritas di rovigo
    http://www.caritasrovigo.org/extra/edipob1.jpg
    Pace e bene

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  7. Una domanda sciocca: ma che fine hanno fatto tutti i tuoi libri?
    Ti chiedo scusa se mi permetto, è che leggere questo post mi ha annodato lo stomaco, perché sono come te: potrei arrivare a fare la fame per avere i soldi per un libro...
    Ti abbraccio forte!

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  8. @ Fracatz: purtroppo non è una cosa temporanea... sto imparando a cercare soluzioni a una situazione assurda...
    Ma che ci faceva una riproduzione della Sfinge ed Edipo alla Caritas? ^_^

    @ Evy31: non preoccuparti, non è una domanda sciocca... i miei libri hanno traslocato prima dalla mia stanza (e questo è stato già un colpo) e ora sono molto lontani da me... chiusi in due librerie e varie scatole di cartone. Li guardo da lontano... sono più di 600, forse 700, non avevo finito di catalogarli...
    Stavo pensando di darli via, ma il mio amico T. mi ha detto di no, che non sarebbe sano darli via e che staranno lì ad aspettarmi... ha ragione lui... ma sarà un amore a distanza...
    Un abbraccio anche a te ^-^

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  9. Hai cambiato foto...ma sempre una gran gnocca rimani. *___*
    Una gnocca che sa scrivere bene, poi...e scusa se è poco. xD

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  10. Certi commenti, per di più anonimi, non so come, ma inorgogliscono... (ai posteri l'ardua sentenza di capire se sono ironica o no)...

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  11. Ciao carissima come stai?
    Non solo non sei di questa epoca ma sei anche una bella persona, ma questo lo sappiamo sia io che te , non è forse vero amica mia? ;)

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  12. Penso che la scuola abbia influito in modo talmente negativo sulla mia lettura che mi sono trovato a 30 anni a divertirmi e appassionarmi per la prima volta con un libro in mano :)
    Un saluto dal Piratadellamor
    http://lisoladelpiratadellamor.splinder.com

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  13. che meravigliosa lista, e che struggente delicatezza e nostalgia e cura, davvero raro!
    Io sto ancora a Shakespeare, ma tu ora mi hai offerto una possibile traccia un itinerario...

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  14. @ Matteo: chi lo sa?

    @ Pirata: c'è sempre tempo per scoprire la bellezza...

    @ Anonimo: ^_^ se clicchi sui vari tag scopri altri possibili itinerari... Se un giorno avrò l'ispirazione, scriverò un post sui miei libri preferiti che non sia un rimpianto...

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  15. e io invece ostiinatamente son convinta che tornerai a sfogliarli.
    E ci voglio credere che non bisogna arrendersi.

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  16. Allora...anacronisticamente supenda!

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  17. @ Chiqs: che dire? Speriamo... non mi arrendo, ma guardo in faccia la realtà, senza illudermi, anche perché sarebbe peggio...

    @ P.P.P.: ^_^

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  18. Si è emozionata la tastiera? :-P

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  19. Dopo aver ricontrollato attentamente ogni parola di quello che sto scrivendo in quest'istante....si! :)

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  20. I refusi emozionali sono tenerissimi... ^_^

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  21. I libri. I libri! Mi fanno emozionare già da oggetti, prima ancora di aprirli.

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  22. Non dirlo a me... ogni volta che mi arrivava un pacco da IBS fremevo di gioia mista a impazienza... Avevo il mio piccolo rituale... sempre gli stessi identici gesti a marchiare l'appartenenza reciproca... (sospiro)

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  23. E' un sacco di tempo che non passo di qui e ho letto le tue parole con molto interesse, noto però con molto piacere che rimani sempre una grande persona, mi piace la tua personalità, la tua cultura e la tua capacità di scrivere e lasciarti andare senza freni seguendo solamente il flusso dei pensieri... ti abbraccio, ciao... Charles P.s. non so nemmeno se ti ricordi ancora di me :)

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  24. Certo che mi ricordo!!! Ma che fine hai fatto?
    Grazie per esser passato di qui, un abbraccio ^_^

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