Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

mercoledì 11 marzo 2009

Discorsi sospesi...



"Ciò che allora chiamammo dolore è soltanto un discorso sospeso" sono gli ultimi versi di una poesia in musica, di una canzone che ascolto spesso, soprattutto quando sono triste, come oggi, di una canzone che sento mia senza avere le parole per spiegarlo...
I discorsi sospesi sono quei discorsi che si evitano di fare, a volte per distogliere il dolore che potrebbe derivarne, ma che spesso provocano un dolore ben più profondo, il dolore del non guardarsi negli occhi e dirsi la verità, il dolore del perdere qualcosa di importante, il dolore dell'indifferenza.
Oggi quel discorso sospeso che avrei voluto fare non serve a nulla, resta solo il dolore, come un soffio di vento gelido in pieno viso... Oggi non ha più senso parlare. Che valore ha la parola "amico"? Per me, un valore sacro, forse più dell'amore per un uomo... è l'esserci senza condizioni... è il sentirsi a casa con una persona con cui non hai legami di sangue... è quel "noi" spontaneo che non risponde all'apparire in un certo modo, che non è angosciato da nessuna ansia da prestazione, che ti legittima a pretendere solo perché sai che dall'altra parte c'è l'identico slancio a donare... è saper sorridere e ridere, è piangere e abbracciarsi, è guardarsi e scegliersi... è riconoscersi...
Oggi piove... mi piace osservare la pioggia che scivola via, disegnando arabeschi sui vetri, sottili parole d'acqua che raccontano storie di nuvole... Oggi però, non riesco a leggervi storie... in questa pioggia di fine inverno vedo soltanto lacrime... e un volto che per me non è più...

2 soffi di vento:

  1. Sai io l'ho sempre "sentita" con una sfumatura lievemente più positiva... per quanto possibile.
    Il dolore è generato da "un discorso sospeso", quindi comunque spetta a noi scegliere, se "chiudere" il discorso e far terminare il dolore o conviverci come una parte di noi, accettandolo.
    Non so bene perchè ma, come sensazione, mi ha sempre ricordato Hesse: "Se odii qualcuno, vuol dire che in lui odii qualcosa che fa parte di te. Ciò che non fa parte di noi non ci ferisce".
    Per quanto riguarda la metodologia, rispolvererò i miei appunti...
    Have a nice day
    Favlo (from splinder)

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  2. ... non si tratta di odiare, ma di essere profondamente delusi da qualcuno che, questo sì, fa parte di te...
    In ogni caso sono un'esperta nell'accettazione del dolore... credo che sia illusoria una vita senza sofferenza e quella parte che ognuno di noi, nel corso del tempo, prima o poi prova sia impossibile da evitare...
    Accettarla non significa subirla, forse solo darle un senso...

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