Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

martedì 11 novembre 2014

Foto: Anja by Ale


No, non sono stata fagocitata dall'aspirapolvere che viene passato in continuazione da due giorni a questa parte da kamikazika mano per estirpare gli effetti dell'invasione di elettricisti e montatori di riscaldamento.

No, non sono stata risucchiata dalla ventola del mio vecchio portatile, che ha deciso di suicidarsi il giorno prima della consegna di un importante progetto e nemmeno da quella del nuovo, che funziona malissimo e che vorrei prendere a martellate ogni tre per due (Windows 8, crepa!!!).

No, non sono stata spazzata via dall'allagamento del giardino d'inverno e nemmeno dalla rabbia di vederlo ricoperto di polvere dopo averlo pulito, perché l'incauto kamikaze ha sbagliato a forare il soffitto, generando una nube bianca di tufo.

No, non sono stata sopraffatta da un terribile raffreddore unito a macchie rosse di origine ignota e all'improvviso gonfiore della gengiva che amabilmente custodisce un dente del giudizio, perché si sa, non c'è mai due senza tre e chiedere di sopportare solo un dolore per volta è da pivellini.

No, non sono stata colta da malore poc'anzi, dopo aver sentito il suono inequivocabile di un piatto caduto in terra e no, non mi sono sconvolta nel vedere il kamikaze che ha rovesciato tutti i croccantini degli Scheggini nel maledetto giardino d'inverno. Maledetto perché ormai è chiaro che qualcuno gli ha lanciato una macumba.

No, non sono nemmeno stata aspirata dalla cappa della cucina che mi ha visto smanettare come se non ci fosse un domani per nutrire orde fameliche ed esigenti. Adesso sto seriamente pensando di fare colazione con la focaccia di cipolle avanzata dalla cena di ieri sera.

No, non mi sono dimenticata del blog, di rispondere ai commenti e nemmeno di commentare nei blog amici. Ma gli eventi hanno congiurato contro la mia vita virtuale e questo mi ha indisposto non poco.

Nel periodo di assenza ho però raccolto varie storie, versi e filastrocche che pian pianino posterò, ché l'assenza è stata forzata, ma la produttività invariata.

Domattina all'alba i Girodiventolin salperanno alla volta di Monaco per un altro ciclo di terapie e da lì, si spera, riuscirò a recuperare il tempo perduto.

Sempre che Fiumicino non sia sprofondata nelle viscere della Terra.


15 soffi di vento:

  1. meno male, in effetti ero abbastanza preoccupata...
    cmq finchè sono incidenti domestici abbastanza recuperabili, va sempre bene
    però una macumba nel caso fa sempre comodo...
    ben tornata Ale :**

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  2. In bocca al lupo per i prossimi giorni... O anche no... che non sia mai che i lupi divengano reali! In ogni caso bello leggerti! :-)

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  3. Risposte
    1. Si è data al teatro giapponese, signora?

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    2. No

      Mi spiace stia male. Posso fare qualcosa per lei?

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    3. Eh, si fa presto a parlare di storie. Come le vuole, 'ste storie? Vere o inventate? Stamattina sono stata a trovare mia zia Pina, che ha 81 anni. Ho portato anche l'altra zia, che si chiama come me e ha 85 anni. Ne è uscito un profluvio di storie che non le dico. Ho scoperto che il mio padrino, nonché padre adottivo della zia che si chiama come me, aveva una relazione con la sorella più piccola della moglie che non poteva avere figli, tanto è vero che aveva adottato mia zia, togliendo una bocca da sfamare ai miei nonni, promettendo di farla vivere nel lusso. Ma la sorella della moglie, la sua amante, rimase incinta; così lui la fece abortire per evitare lo scandalo e lei morì per le conseguenze dell'infezione che ne era seguita. Si sa, sessanta e passa anni fa non esisteva l'aborto legalizzato, ma infauste pratiche dolorose e letali praticate coi ferri da calza o intrugli strani. In seguito, il suddetto pensò bene di iniziare una relazione anche con l'altra sorella della moglie, che nel frattempo si era ammalata. Restava in famiglia, insomma. Come diceva Hannibal the cannibal,si desidera sempre ciò che è a portata di mano e la cognata è a un tiro di schioppo. Però questa era più scaltra dell'altra. Infatti, morta la sorella, lo ricattò, minacciando lo scandalo nel caso avesse rivelato che la sorella era morta a causa di un aborto procurato. Lui era ricco e in vista, e pure pirla e bastardo, direi. Così lui la sposò, mettendo anche a tacere le voci che si erano diffuse dopo la morte della moglie, che li aveva pure beccati a letto insieme poco prima di morire. La sorella, oltre che puttana, era pure stronza e con un testamento olografo falso rubò di tutto e di più a mia zia, che era l'unica figlia, per quanto adottiva. Che dice? Le piace questa storia? Incredibile, ma vera! Zia Pina ne sa un sacco!

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    4. Azz..! Bel tipo il padrino. Le torbide storie di famiglia sono le migliori. Ogni famiglia ha il suo bel vaso di Pandora. Il kamikaze dice che un vecchio adagio recita "Prima le cugine e poi le vicine".
      Grazie per la storia, sapevo che non mi avrebbe deluso raccontandomi una banale storia a lieto fine.

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    5. Cara signorina, oggi sembra che i tempi siano libertini. In realtà le porcate le fanno da sempre, solo che ora sono pubbliche. Una volta invece si tenevano maldestramente nascoste e si vociferava a mezza bocca.

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  4. e comunque sei sempre più brava di me che riesci a farti sentire nonostante tutto.
    e ad essere interessante e divertente
    supergirl!

    alerina

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    1. No, tu sei la mater e nessuno ti è superiore ;-P

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  5. Tanto, fra non molto, questo blog pullulerà di foto delle tue nuove creazioni.
    Vabbè, e pure di quelle del mio antagonista.

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