Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

domenica 13 maggio 2012

Ogni caso

Camille Claudel, The Waltz. Bronze. 1905. Musee de Poitiers. Poitiers.

Poteva accadere.
Doveva accadere.
È accaduto prima. Dopo.
Più vicino. Più lontano.
È accaduto non a te.

Ti sei salvato perché eri il primo.
Ti sei salvato perché eri l’ultimo.
Perché da solo. Perché la gente.
Perché a sinistra. Perché a destra.
Perché la pioggia. Perché un’ombra.
Perché splendeva il sole.

Per fortuna là c’era un bosco.
Per fortuna non c’erano alberi.
Per fortuna una rotaia, un gancio, una trave, un freno,
un telaio, una curva, un millimetro, un secondo.
Per fortuna sull’acqua galleggiava un rasoio.

In seguito a, poiché, eppure, malgrado.
Che sarebbe accaduto se una mano, una gamba,
a un passo, a un pelo
da una coincidenza.

Dunque ci sei? Dritto dall’animo ancora socchiuso?
La rete aveva solo un buco, e tu proprio da lì?
Non c’è fine al mio stupore, al mio tacerlo.
Ascolta
come mi batte forte il tuo cuore.

Wisława Szymborska, Ogni caso
.

10 soffi di vento:

  1. il caso non per nulla si anagramma in caos

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  2. io adoro Wisława!!!! :)
    p.s. tu non sei su fb?

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  3. Ho comprato tutte le sue poesie e le sto leggendo. Piace molto anche a me.

    PS: no, non sono su fb. Temo di essere troppo misantropa per quel tipo di comunicazione :-P

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  4. a volte uno si salva per un pelo
    e tutti poi ne attribuiscono il merito
    al caso

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  5. chissa se siamo veramente solo vittime di un destino ... ciao!

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  6. Non credo siamo solo vittime, ma anche complici, spesso artefici, a volte beneficiari... :-)

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