Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

domenica 12 febbraio 2012

Tutta colpa dell'inchiostro

Foto: *•ღ. ϻαᴚἰ_αkα_ℓŭ .ღ•* ( OŦŦ )


Miei adorati lettori,
scusate per la latitanza e la mancanza di post di un certo spessore (come? Non ve ne siete accorti? Ok, che mi leggiate a fare resta come sempre un mistero!), ma in questo periodo sono immersa nella stesura della tesi. Essendo ordunque sotto l'effetto neurotossico dell'inchiostro, che progressivamente mi sta avvelenando, giro per casa con la mia calda vestaglia in micropile, cappuccio in testa a coprire due lunghe treccine, come un'anima in pena, maneggiando con circospezione e somma cautela quelle armi di distruzione fisica che stanno diventando per me i libri, quando non costringo il mio imponente padre a farmi le scansioni delle pagine che mi occorrono (mi ha messo al mondo? Gli è piaciuto il giro in bici? Bene, si prenda le sue responsabilità e mi aiuti nella titanica impresa di non morire sul campo di ricerca).
Tra una crisi d'asma, una di prurito e una di mal di testa, intervallate da salvifiche sniffate di inalatore (se mi fanno l'antidoping non mi ammettono alla seduta di laurea!), ogni tanto sento l'esigenza di comunicare con qualcuno che non rientri fra i quattro soggetti segnalati a seguire, con i quali le conversazioni si riducono ai seguenti argomenti:

Papà: "Ho acceso il computer e pure lo scanner. Ti faccio un altro libro?" - ormai è scanner addicted, ho creato un mostro!!!

Mamma: "Cosa ti preparo da mangiare? Va bene questo? O vuoi quest'altro? No, forse è meglio la prima cosa che ho detto... però, anche la seconda. Ma secondo te, se te ne faccio una terza? La vuoi la mela cotta? E una spremuta d'arancia? Due risette con la marmellata?" - se continua a cambiare menù per la trentesima volta nel giro di cinque minuti, giuro che chiamo Telefono Azzurro o il CIM.

Allieva: "Oggi a scuola F. mi ha detto che vorrebbe strusciarsi con me senza sentimenti. Che dici? Lo faccio? O faccio come dici tu e me la tiro?" - Ti ho detto che devi fare la stronza e non farti mettere le mani addosso - "Ma mi piace!" - Sì, ok, ma che compiti hai? - "Ah, già, i compiti!".

Ariel: "Mao mao" - come? - "Mao" - prova a dirmelo con parole tue, ché forse capisco che vuoi anche tu - "Mao mao" - ok, adesso è più chiaro, ma solo per qualche minuto, va bene?

Quando non ho a che fare con i quattro pericolosissimi (per la mia salute mentale) elementi di cui sopra, mi diletto fra capitalismo, globalizzazione, identità, alterità, costruzione sociale del nemico, litri di tisana alla melissa, architetto, idraulico, progetto per la casa, volontariato, uncinetto e altre cose che al momento mi sfuggono o che la mia coscienza ha rimosso... tipo il ricamo delle bavette per il nuovo cuginetto che si chiama come A. e che nemmeno ho iniziato. Forse saranno pronte per il suo diciottesimo compleanno, chissà!
In tutto questo, se domani il Dr. Tippete, prigioniero del gelido Nord, non riesce a partire alla volta del piovoso Sud per infilzarmi almeno una ventina di aghi atti a farmi passare in un sol colpo asma, prurito e mal di testa, potrei non rispondere più di me e in un impeto di scarsa sopportazione potrei decidere di prendere le forbici e tagliarmi i capelli di netto. Solo che ho ricevuto un'amorevole diffida dall'attuare questo insano proposito: "Se ti tagli i capelli vengo lì e ti tiro due schiaffoni".
Ecco, se i prossimi post saranno un po' così, considerate anche il fatto che le formiche sono entrate per l'ennesima volta nella scatola del mio muesli preferito e quindi sono anche deprivata della mia unica fonte di appagamento dei sensi...
Detto questo, ritorno a studiare e buona domenica a tutti!

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4 soffi di vento:

  1. No eh?!?!! I capelli NO NO e poi NO!!! Potrei teletrasportarmi all'istante li' da te per difenderli!!!!

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  2. No no!!! Giuro che non li tocco... ho fatto le treccine e ho risolto ^_^

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