Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

mercoledì 29 febbraio 2012

Mutatis mutandis



"Perché le donne di cui mi innamoro non mi vogliono?"

"Perché tu sei... troppo."

"Troppo?"

"Troppo colto, troppo raffinato, troppo sensibile, troppo complicato, troppo innamorato, troppo sposato, troppo padre, troppo tutto. Loro hanno bisogno di semplicità. Quando t'innamori non riesci a nascondere te stesso e sei fregato. Le disorienti con qualcosa di troppo grande e impegnativo." 

"E questo le fa scappare?"

"Uomini come te vanno bene nei sogni, non nella vita reale. Le donne desiderano qualcuno che scriva poesie per loro, ma quando accade realmente si spaventano."

Raffaello MastrolonardoLettera a Léontine


Che poi... non è detto che si sia realmente troppo... magari si viene solo percepiti così. Il punto è che se la fanno sotto. Tutti. Era da una vita che volevo postare questo dialogo...

.

32 soffi di vento:

  1. a volte ho anche io la sensazione che le donne siano più a loro agio nel gestire compagni che non escono dai rassicuranti luoghi comuni.
    a volte

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  2. La mia non vuol essere una generalizzazione, sia chiaro... ma solo quel che mi succede da una vita a questa parte. Potrei scrivere un post solo con le frasi che mi sono state dette a proposito...

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  3. scrivilo il post.... mi interessa (sono a corto di frasi) XD

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  4. Ma tu non sei sposato da vent'anni? Che te ne fai delle frasi??? =.='

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  5. Ale, stai serena. C'ho un archivio al riguardo, e con pagine antiche e recenti :)

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  6. Aspettavo proprio il tuo commento, qualcosa mi diceva che avresti anche tu da dirne a bizzeffe...
    Sì, sì, ormai sono serena... una volta che capisci che tu sei così e non ci pensi proprio ad essere diverso (nonostante a volte, per disperazione, ci abbia pure provato, ma non funziona)la prospettiva cambia notevolmente.
    Ho deciso che imparerò a cucire e a lavorare al tombolo, oltre a creare lampade. Il lavoro manuale mi distrae.
    Se poi il buon Dio mi ha destinato qualcuno, ben venga, quelli a cui non vado a genio sono nel frattempo pregati di astenersi.

    Ah, dimenticavo, il prossimo che mi dice che sono stupenda e speciale non me ne voglia se gli frantumo un ginocchio... così, giusto per esser chiari ^_^

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  7. Ale, cercar di essere diversa da ciò che sei non è una buona strategia, secondo me. Che senso ha falsificarsi? esser qualcosa di non vero?

    No, resta quel che sei, con i tuoi aspetti migliori ed anche con quelli meno eclatanti. E quando qualcuno ti vorrà bene, si innamorerà dei primi e accetterà, magari borbottando, anche i secondi :)

    Almeno si spera! :D

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  8. Si spera sì, comunque io non voglio essere diversa da come sono, in realtà ho scoperto che non posso, ma in passato ci ho provato.
    Adesso non più, si diventa grandi anche così... ^_^

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  9. anche stamattina, difatti, mutai le mutande

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  10. Hai superato persino Fracatz, complimentoni!
    Siamo tutti felici di conoscere le tue abitudini igieniche, il mondo è migliore dopo queste testimonianze.

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  11. Non è vero.
    I pipistrelli se la fanno sopra.

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  12. Ecco, mancavi giusto tu! Non abbiamo dimenticato nessuno, vero?

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  13. E' vero;
    io per prima che sono una persona complicata e complessa,
    alla fine mi trovo male con chi è "pesante" come me,
    e mi innamoro di persone che, almeno in apparenza, sono leggere, sanno darmi risate, semplicità, calore.. con poco, senza nulla chiedere.

    Le persone vuote non mi interessano, ma neanche quelle pesanti come macigni. Troppo amare, tristi, sconfitte. Chi mi ha fregato è stata una persona apparentemente leggera e burlona, ma in realtà molto complicata e controversa, diciamo pure difficilissima da gestire e pesante, ma..

    Credo che la verità sia sempre una; ovvero che queste regole sono valide finché non ti innamori. Perché quando ami qualcuno, lo ami a prescindere, lo ami nonostante tutto.

    Il fatto è che saper amare non è una cosa facile, si impara a farlo, ed è ancora più difficile trovare qualcuno che ha la voglia e la forza di impararlo insieme a te.

    Non è per nulla semplice.

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  14. Già, quindi tutto torna...


    messaggio ai naviganti: "Grazie, stronzi, per avermi fatto credere di contare qualcosa... lo sapevo che non mi amavate!"

    Bene, mandiamo la pubblicità.

    PS: sì, brutta, bruttissima giornata, la sniffata in copisteria mi ha mandato in tilt il cervello, oggi vado a ruota libera.

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  15. a trovarne di..."troppo".
    (meglio andare, questo post mi fa venire in mente cose alle quali non devo pensare)

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  16. Straf, tu non dovresti leggere questi post... la prossima volta metto le avvertenze

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  17. Cara, che te lo dico a fare, io un uomo che non è colto raffinato complicato etc, non lo guardo manco col binocolo. Però è uomo difficile, cioè non è uno che is manovra facilmente. E' rassicurante avere un compagno meno intelligente ma che manovri. IO non la penso così, ma spesso vedo che le donne fanno questo ragionamento, forse inconscio. Quindi lo faranno anche gli uomini, al contrario.
    Non è certo una consolazione, ma capisco il tuo stato d'animo e sì, credo sia come tu scrivi. Ma sai bene che con un uomo cui non piacciono le donne come te, non riusciresti a stare.

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  18. Premetto un ringraziamento a Luca e swann perchè sono riusciti a farmi ridere con piena soddisfazione anche in una giornata amara come quella odierna.

    Mia nonna diceva che il troppo storpia e i grecisti che leggono dovrebbero convenire. "Me lien"...

    Offro una chiave di lettura alternativa di quel troppo, che spesso si interpreta erroneamente alla lettera. Non dico sia il caso dell'autrice del post, ma parlo in generale.
    Spesso, a mio avviso, le parole riportate nel post dovrebbero essere intese come segue, a prescindere dal sesso di chi le pronuncia.

    "Sei colto, raffinato, sensibile, complicato, innamorato, sposato, padre, tutto. E questo è stupendo, MA mi fai pesare tutto troppo: non hai misura e tempismo nell'ostentazione della tua cultura e della tua raffinatezza, nella manifestazione della tua sensibilità e dei tuoi sentimenti.
    Insomma non siamo in sintonia."

    Dove stia il difetto e dove l'eccesso poi è da verificarsi caso per caso.

    Aggiungo una nota sulla manovrabilità degli individui, perchè è un tema che mi interessa. Credo che l'intelligenza conti relativamente, credo siano piuttosto i bisogni a rendere gli individui più o meno manovrabili.

    Concludiamo con un sondaggio: secondo voi l'autrice del blog non è troppo simpatica? XD

    EffeAle ;)

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  19. EffeAle hai espresso un concetto complesso con cristallina chiarezza. Ovviamente lo dico solo per via della premessa. Swann

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  20. ...Perché le donne di cui mi innamoro non mi vogliono?...
    hèè, mica è semplice far innamorare un altro essere, bisogna capitare al momento giusto, bèè poi tutto questo avviene quando si è superata l'adolescenza e l'innamoramento a prima vista vuole qualcosa di più concreto sia spirituale che materiale.
    riuscirà mai il nostro eroe a comprendere l'animo di una donna,
    o sarà meglio per lui risparmiarsi la fatica e restare eternamente ragazzo?
    oppure potrebbe essere mica tutta una scusa per sfuggire dalla fregature del normale tran-tran della vita

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  21. No, mancava il terzo moschettiere delle cause perse.

    Orbene, il senso del post è inequivocabile, anche nel modo in cui l'ho presentato. Per maggior chiarezza dico quel che penso. Volevo esprimere il concetto di chi utilizza la scusa del troppo e riversa su di te la responsabilità della fine di una relazione, solo per mancanza di coraggio.

    Ovviamente parlo di persone con cui la sintonia c'era e anche tanta, ma che per paura, per immaturità, per incapacità di assumersi delle responsabilità o anche per incapacità di gestire una storia o forse solo banalmente per mancanza d'amore hanno preferito scappare.

    Non ho dato per scontato l'esistenza di quelle qualità, anzi, sono io la prima a non crederci.
    Ma dopo essermi sentita dire più volte quanto sono speciale, fantastica, sensibile, dolce, attraente, una perla rara e bla bla bla (cose che non ho mai ritenuto vere, perché non ho una così alta considerazione di me) per poi concludere che se io fossi stata meno speciale, fantastica, sensibile e bla bla bla forse avremmo avuto un'opportunità, ecco, francamente lo trovo da vigliacchi.

    Certo, difficilmente può capire chi non si scontra con questo tipo di persone e non prova l'amarezza di sentirsi sbagliato e fuori posto.
    Perché se razionalmente so che i vigliacchi sono loro emotivamente quella sbagliata mi sento io.

    Vi auguro di non provare mai la sensazione di sentirvi sbagliati.

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  22. cara Ale,
    posso?
    secondo me NESSUNO è sbagliato e OGNI INDIVIDUO è speciale, ma quella strampalata, bizzarra e meravigliosa alchimìa tra due o più esseri è un caleidoscopio di milleemille gradazioni e milleemille combinazioni..
    nzomma è gran bel casino!
    forse quando ci sentiamo noi "speciali" per quell'ALTRO dentro di noi...allora il gioco si riempie di possibili
    bisù

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  23. Ho letto e condivido. Io ho imparato ad amarmi per quella che sono e non posso essere quella che non sono, questo non mi pone al riparo comunque dal sentire a volte come se fossi io il problema, anche se so che non è così.

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  24. una cosa che mi chiedo:
    ma lo dicono perché pensano sia una cosa "carina" da fare?
    perché devono dire qualcosa e quindi sparano queste?
    perché nel momento in cui hanno detto certe frasi ci credevano, ma poi non abbastanza?
    no, perché credo che prima di fare certe affermazioni bisognerebbe essere proprio sicuri che corrispondano alla realtà.
    ecco, sono ritornata qui.
    è che ci penso e proprio non me lo so spiegare...ed è per colpa di certe situazioni se ora non riesco più a fidarmi e al primo "sei speciale" scappo.
    forse sarebbe meglio una frase quasi offensiva, purché detta con sincerità.
    forse.

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  25. (sì, le cose che mi chiedevo erano più di una, in effetti)

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  26. Ecco, finalmente una che ha capito...
    Io non so che rispondere, sono le stesse domande che affollano la mia testa.
    Poi uno si domanda perché davanti a un complimento la prima reazione è di diffidenza.
    So solo che la verità è diventata come l'economia e il lavoro: flessibile.

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  27. Parole sante, Ale. Vedi, può succedere che l'alchimia, la sintonia come la chiama EffeAle non si sviluppi. E' la vita, credo.

    Ma quando succede, e se ne discute - magari perché "lo special one" ha intuito, e sta cercando di aiutarti a parlare - uscirsene con un "sei una persona che è vera, che è risolta, che è solida" e via di sperticamenti di questo tipo, e aggiungerci un ma che non è il vero ma, bensì una triste, pietosa bugia (non sono pronto/a, ho i miei tempi - cazzo, come se io invece non avessi i miei! forse valgono i tuoi e i miei sono spazzatura? -, ho paura di farti star male, e via con la girandola di fregnacce), fa veramente a cazzotti con la tua intelligenza.

    Come ho detto, ho collezioni di queste storie. Ma va bene così.
    Infatti, da quello che affermano, evidentemente ho incontrato persone non all'altezza. Ci ho quindi guadagnato io....

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  28. Esattamente così, perché le pietose bugie? Meritiamo pietose bugie? E considera che non sono una persona diffidente, io do fiducia, non parto prevenuta... ma la bugia la sento e mi fa male, mi fa male più del sentirmi dire: "guarda, mi ero solo infatuato, quello che ho fatto e detto l'ho fatto e detto con superficialità, ma non lo sentivo realmente".
    Perché, sai, Marzio, sentire queste persone che spergiurano di essere state sincere e che quanto ti hanno detto e fatto lo hanno detto e fatto con sincerità, ecco... fa un male, ma un male che forse loro non immaginano.
    Una parola, un bacio, un abbraccio da parte mia non è mai stato frutto di un gioco o di superficialità e forse per questo non riesco a concepire la leggerezza con cui gesti e parole vengono utilizzati.
    Io non lo capisco proprio.
    Mi resta solo la ferita e non mi consola il fatto di averci guadagnato, sento di aver perso in ogni caso qualcosa per cui credevo valesse la pena mettermi in gioco, totalmente, perché quando mi metto in gioco lo faccio con tutta me stessa, non con una piccola parte di me... in caso contrario nemmeno comincio.

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  29. Non sono completamente d'accordo con te, Ale. Io capisco e comprendo che i comportamenti umani non siano lineari, che ognuno abbia le proprie debolezze. Capisco che si agisca anche per egoismo, per superficialità, senza pensare fino in fondo alle conseguenze sull'altro.

    Capisco anche la bugia. Capisco la difficoltà nel dire cose difficili, imbarazzanti. Ho detto anch'io bugie per paura di ferire, salvo poi accorgermi di aver fatto più male agendo così piuttosto che parlando direttamente.

    Capire non vuol dire che si giustifica. Vuol dire che ci si rende conto che l'uomo sbaglia, è ciò è connaturato con la sua essenza.

    I rapporti affettivi sono complessi. Sono i rapporti più intensi che l'uomo conosce. Sono le esperienze che, se le vivi completamente, ti possono squassare, rivoltare come un calzino. Se hai il coraggio di viverle, se non hai paura di affrontare il rischio di star male, molto male.
    Noi questo rischio, consapevoli della sua esistenza, decidiamo di viverlo. Caliamo gli schermi protettivi, e non comprendiamo chi non fa come noi, chi non vive questa che è una delle esperienze più profonde della vita. Noi siamo fatti così, ma non siamo noi la misura del giusto. Ci sono i fortunati che sanno viverlo per il tempo di una battaglia fra le lenzuola, o per una settimana, e poi lo lasciano scivolare senza alcun problema. Sono fortunati veramente? Non so. Forse soffrono di meno, forse gustano di meno, e si lamentano della sorte ingrata che non offre loro un compagno/a come desiderano, salvo poi averne paura perché questi impone loro di mettersi in gioco.

    Ale, abbiamo tutti le nostre debolezze. E' giusto che non accettiamo alcune cose, soprattutto quando offriamo la possibilità di parlare onestamente e apertamente. In questo caso, oltre a mortificare chi non parla, la situazione mortifica anche chi ascolta, intuisce o sa, e assiste ad una recita di terza serie.

    Credimi, Ale: i veri fortunati siamo noi, che ce ne andiamo con le nostre ferite, ma abbiamo guadagnato in esperienze di felicità, bagnate da dolore forte.
    Loro, forse, non hanno provato nulla...

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  30. Non mi ritengo misura del giusto e ovviamente comprendo che tutti abbiamo difetti e debolezze, sono solo molto molto molto stanca... anche perché non mi resta nemmeno il ricordo della felicità, sento solo male.
    E sono anche stanca di comprendere e di giustificare, perché fino ad oggi ho giustificato l'ingiustificabile... adesso però non ce la faccio più.
    Francamente preferisco non avere più a che fare con nessuno. Voglio solo vivere un po' serenamente, nient'altro, perché già ogni giorno devo combattere per avere una vita dignitosa e convincermi che, sebbene con tanti limiti, posso avere un futuro anch'io, ma almeno delle sofferenze superflue vorrei fare a meno...
    Le mie energie sono limitate, non ce la faccio a sostenere altri pesi e siccome mi voglio bene, voglio pensare solo a me.

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  31. Ale, capisco l'amarezza. Ho anch'io elementi freschi per esserlo a mia volta, e penso che anche questo faccia parte del gioco.

    Vivere serenamente è l'obiettivo di tutti quanti, immagino. Poi questa idea di serenità si declina in modalità diverse nel tempo. Con questa primavera feroce, potente, cattiva quasi, il mio concetto di serenità non include l'idea della solitudine. Ma quella ho, e me ne faccio una ragione. Qualche mese fa non era così.

    Oggi ti senti stanca? Fai bene a pensare solo a te, e a rilassarti a Brunico (che ricordi...). Rigenerati. Vedrai che fra qualche tempo sarai pronta per rimetterti in gioco :)

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