Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

mercoledì 30 novembre 2011

Sonia

Amedeo Modigliani. Portrait of a Girl (Victoria). c. 1917. Oil on canvas. 81 x 60 cm. Tate Gallery, London, UK.

Ritratto I

Diritto. Rovescio.
Diritto. Rovescio.


Ho sempre amato il tennis. La traiettoria che segue la pallina e l'attimo prima che si schianti al suolo. C'è un divenire in quel percorso che con buona approssimazione è possibile calcolare, sebbene non con assoluta certezza. Tante le variabili in gioco: l'intensità e la direzione del vento, la forza che imprimi sulla racchetta, il terreno su cui rimbalzerà la pallina. Tu sei lì ad insegnarle la strada, ma dove andrà a colpire per certo non puoi saperlo.
Lavoro in banca e mi piace la precisione. I conti che tornano. La sicurezza dei numeri. Mi piacciono molto anche questi tornei di tennis organizzati dai colleghi. Ottima occasione per gite fuori porta.
Sto per schiacciare. Sollevo lo sguardo e incontro i suoi occhi in mezzo al pubblico. Mi sorride con quegli occhi di pioggia scura e io sorrido dentro. Sentirla accanto poco prima di battere il servizio mi dà uno slancio più intenso.
L'ho sposata tre volte negli ultimi anni. Ha sempre riso nel raccontarlo. Io invece ho sempre saputo che una volta sola non sarebbe bastata. Come se non fosse mai sufficiente, come se un unico giuramento non bastasse a tenerla legata a me, come se fosse una sfida impari contro il destino e il tempo che ci è stato assegnato.
Ma io non sono un uomo che desiste.
Ho amato sin da subito la sua allegria e la sua forza d'animo. Il modo in cui rideva delle cose. L'attaccamento feroce alla vita. Non credevo che mi avrebbe dato ben più di una lezione di forza negli anni di matrimonio.
Dicono di me che abbia un carattere schivo e riservato, mentre lei è solare ed estroversa. Io dico di me che sono fondamentalmente timido.
Il dentista a cui fa da assistente è un po' come lei: battuta pronta e atteggiamento scanzonato. Forse è per questo che sono tanto amici. Forse è per questo che al nostro terzo sì l'abbiamo voluto come testimone. Anche per lui Sonia è speciale, non solo perché tiene le redini dello studio in maniera impeccabile, ma anche per l'amore che dimostra verso i suoi bambini. Bea e Sasà sono stati amati come fossero i suoi, i nostri, quelli che sapeva non avremmo mai stretto fra le braccia.
Lo so che lei avrebbe voluto, ma non potevo scegliere tra la vita di mia moglie e un figlio. Avrei voluto un bambino anch'io. Avrebbe avuto i miei occhi chiari e il suo sorriso e gli avrei insegnato a giocare a tennis, mentre lei ci avrebbe salutato dalla tribuna.
Tre volte l'ho sposata, perché quando ti innamori è così. E non importa che la tua vita non sia come l'avevi progettata. Non importa che le cose siano andate diversamente da quel che speravi. Non importa che la prima volta lei fosse in fin di vita in un letto d'ospedale, la seconda in piedi davanti al sindaco e la terza finalmente in chiesa, con un semplicissimo abito bianco, i sandali e i capelli corti.
Ciò che importa è che per me essere significava essere con lei, respirare il suo tempo, vivere insieme nella casa che abbiamo comprato e che lei ha arredato e riempito delle sue passioni, delle sue sfere di vetro decorate con angeli in découpage, luccicanti sull’albero di Natale alto più di due metri, dei piccoli lavori a punto croce, delle innumerevoli paia di occhiali che cambiava a seconda del vestito, delle sue notti insonni e piene di dolore, quando andava in cucina a farsi un'iniezione di sedativo per non svegliarmi, della speranza che non l'ha mai abbandonata.

Qualcuno si è chiesto come abbia fatto a voler legare la mia vita a quella di una donna malata, di una donna che non si è lasciata vincere dal cancro, di una donna che ha attraversato la devastazione del corpo e lo strazio dello spirito, di una donna con la quale non avrei mai potuto concepire un bambino, di una donna di poco più di trent'anni che ha trascorso la sua giovinezza tra ospedali e campi da tennis.
Io non ho una risposta ragionevole. Io non conosco parole in grado di spiegare il perché, tra tante, abbia scelto lei, abbia voluto lei, abbia così ferocemente desiderato solo lei. L'unica risposta che mi viene in mente comincia per A.

Io l'ho amata. 
L'ho sempre amata. 
La amo ancora. 

Nonostante i suoi occhi si siano chiusi il giorno di Natale di un anno fa e lei dorma un sonno senza sogni nel piccolo cimitero assolato appena fuori dal paese.
Io la amo e continuo a vederla tra gli spalti, quando sto per schiacciare, con quel sorriso degli occhi che solo lei mi ha donato, nell'attimo prima che la pallina si schianti al suolo.

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31 soffi di vento:

  1. "Toccante e meraviglioso" è assolutamente inadeguato a descrivere la bellezza di questo racconto. Ma le parole in mio possesso non bastano a descrivere l'emozione che leggere di questo amore, quello che tutti cerchiamo, mi ha donato.

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  2. persino io questa volta sono rimasto senza parole. mi sono commosso.

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  3. @ Kalì, MP, testa in giù: grazie a voi... oggi sono a corto di parole. Sto scrivendo molto e questo è il risultato.

    @ Brigida: benvenuta!

    @l Piccolo Principe: ci credi se ti dico che mi sono commossa anch'io mentre lo scrivevo?

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  4. Bello e commovente, però su con la vita, che già ce ne sono di cose brutte in questo mondo.
    Mik

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  5. Grazie, ma non preoccuparti, io ultimamente sono allegra. Mai confondere lo scritto con chi scrive, sono solo racconti! ^_^

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    1. parola di scrittrice...:-) smakkkotti

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    2. Baciottoli, caro, anche alla tua principessa... dai che fra poco ci vediamo :-)

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  6. Come sempre, profondo e toccante.
    E' un piacere leggerti.
    Ti abbraccio
    Donivola

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  7. la coppia perfetta

    un saluto,
    sospesoneltempo

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  8. @ Doni: sei sempre troppo buona! Un abbraccio anche a te ^_^

    @ sospesoneltempo: Benvenuto e grazie!

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  9. E' veramente bello, questo post. Ma non credo che potrebbe scriverlo un uomo.

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    1. Non l'ha scritto un uomo, ma quell'uomo esiste e il racconto è vero. Quell'uomo ha vissuto realmente accanto a quella donna e io li ho visti. La realtà supera spesso la fantasia.

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  10. Me lo ricordavo. Sì, merita, davvero. È triste e commovente, ma senza retorica. Congratulazioni, signorina Ale.

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    1. Grazie, signora, detto da lei è doppiamente apprezzato :-)

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    2. "Doppiamente" perché sono dei Gemelli?

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    3. Ovviamente! Gemelli di maggio o di giugno?

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    4. Del mese delle rose, ovviamente!

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    5. Allora le mando un abbraccio per gli auguri di buon compleanno :)

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    6. Che pensiero carino. Grazie!

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    7. Anche se non la conosco, mi sono affezionata a lei ed è bello festeggiare il compleanno di una persona a cui si tiene; è un po' come dire: "Grazie di esserci".
      Mi metto a letto, Silvanuccia, sto poco bene in questi giorni. I compleanni mi mettono allegria :)

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    8. Mi spiace, signorina, le auguro una pronta guarigione e spero non sia nulla di grave. Mi dispiacerebbe, anche se non la conosco. Sulla questione affettività mi astengo, la considero fuori luogo, su Internet. Si riprenda presto.

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    9. Lo sapevo che non sarebbe stata d'accordo sulla questione affettività, ma per quanto mi riguarda non sono solita usare le parole a sproposito né i sentimenti. Lei mi fa molta tenerezza e, nonostante il mezzo virtuale, in qualche modo mi è cara. Non è che deve ricambiare, eh ;) Ognuno è com'è e va bene così.
      Grazie per gli auguri di pronta guarigione (per la quale ci vorrebbe la mano del Divino), trattasi di asma fuori controllo e altre cose che si sono un po' complicate, ma che spero rientrino o almeno spero che i criminali là fuori la smettano di bruciare a tutte le ore del giorno... altrimenti sarò costretta a usare la bombola dell'ossigeno in modo diverso e per nulla ortodosso.
      Grazie del pensiero :)

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  11. Bruciare cosa, di grazia? Come vanno i suoi preparativi di matrimonio, signorina? La torta? Ci dica della torta, sarà mica macrobiotica? La mia era panna, crema e fragole fresche, davvero buona. Però c'erano sopra i pupetti, dannazione. Odio le torte coi pupetti, mi ero pure raccomandata di non metterceli. Ho una foto con la faccia schifata alla vista dei perfidi pupetti. Bruttissima!

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    1. Guardi, qui bruciano di tutto, plastica, erba, oggi copertoni... e io sto malissimo nonostante il depuratore d'aria. I vigili sono accorsi quando ho telefonato, perché ormai sono esasperata. Se becco chi appicca il fuoco, giuro che gli lancio in testa la bombola dell'ossigeno.
      Della torta ancora non so nulla, però so chi suonerà alla cerimonia... con il più melodioso e soave degli strumenti. Sono incantata.
      Comunque concordo, i pupetti non si possono vedere...

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