Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

sabato 8 ottobre 2011

Un abbraccio imprevisto

... e resti così, senza parole, quando ti leggi negli occhi di un altro e ti chiedi come abbia fatto a capire tanto di te... 
Lo lascio qui, questo abbraccio, amico Simpal, tra le cose più care, nel mio piccolo mondo di vento, per ricordare a me stessa che sì, ogni tanto qualcuno mi riconosce e, quando accade, mi riconosco anch'io... e sorrido... grazie di cuore!

Abbraccio
Foto: ladonnachecamminasuipezzidivetro


Comincia per A…, A come Abbraccio, ma deve essere imprevisto altrimenti non t’invade la calma, non ti ricordi delle giornate senza vento, della sensazione di poter essere a volte leggera. A come Aria che ti invade, essa sì leggera, dal primo all’ultimo respiro. 
A come il tuo nome, immobile e leggiadro, che rimane scritto nei cuori di chi ti sfiora come un soffio tatuante di vento; mentre tu pensi, desideri, fai e disfai, senti e presenti nonostante tutto... nonostante la A di Avversità. 
Ho incontrato la tua speranza ad un bivio, era indecisa, non sapeva se andare verso il poter essere come senti di essere e il compierti pienamente come persona. Io le ho suggerito la seconda strada, ma lei non si è fidata: ha imboccato la prima… ma vedrai che tornerà sui suoi passi e mi seguirà nell’altra direzione. Testarda ogni speranza, la tua di più. 
Forse perché non conosci la quiete; di lei pensi che sia una orfanella che vaga tra una disperazione e l’altra, ma ti sbagli, la quiete non si avventura mai nel mare della disperazione, chi viene a trovarti quando ti senti disperata è la A dell’Assurdo, che prova a togliere il senso alla A di Amore. Tu non caschi nel tranello, hai sofferto troppo per lasciarti ingannare dalle derive che partorisce ogni ubriacatura di effimero. 
Tu sei certa, diretta, vera, a volte impietosa, ma solo con te stessa. Hai viaggiato ai confini della sopportazione e hai scoperto pietre preziose che pochissimi hanno visto. Dài loro dei nomi strani, evocativi, forse magici... una l’hai chiamata “Quando c’è calma non posso soffrire” e ti piace indossarla quando riesci a stare in equilibrio sulle ansie di tutti gli affetti che ti circondano e che a volte ti assediano. 
C’è un momento in cui tu apri la A delle tua Ali e ti sollevi sul trambusto dei pensieri; sparisci in breve nei colori del vento, a scoprire bellezze remote, odori nuovi di te. Senza il tuo amico vento saresti persa, riusciresti perfino ad immaginare di non essere ciò che sai di essere. 
A come Acqua tu sei, limpida al mattino e fresca la sera. A come Amica tu sei, sincera al mattino e leale la sera. Del tuo nome ricordo solo le A: una in testa, fiera e abbronzata, una al centro, pallida e testarda, e una in coda, umile e dolce. 
Voglio bene a ciascuna, voglio bene a te. Un abbraccio A. 





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