Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

giovedì 4 novembre 2010

Lo giuro!

Stanca.
Stremata.
Quasi al limite.
Non più in trincea.
In prima linea.
E ti guardo negli occhi.

Non avrai un solo brandello della mia vita.
Non avrai i miei sogni.
Non avrai il mio cuore.
Non mi avrai.

Puoi prenderti il mio sonno, il mio corpo.
Puoi prenderti il mio respiro, le mie energie.
Puoi prenderti i miei giorni e le mie notti.
Ma non mi avrai.

Puoi lasciarmi il dolore e la solitudine.
Puoi lasciarmi senza un abbraccio e un riparo.
Puoi lasciarmi l'incertezza e la paura.

Ma, su questo cuore - lo giuro
su questa anima - lo giuro...
tu non mi avrai!

.

19 soffi di vento:

  1. Ma chi te vole!
    Bella, molto bella rispecchia alla grande la condizione dignitosa di chi è consapevole del proprio valore.
    Un po' come colui che tratta gli affari degli altri meglio dei propri e non vedendone riconosciuta la capacità la smette di dire chi non mi vuole non mi merita e si ritaglia un piccolo spazio e vi sopravvive modestamente ma con dignità.
    pace e bene

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  2. Un bacio al mio consulente preferito ;-)

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  3. un patto che è bello suggellare con se stessi. Una promessa e insieme l'indicazione di una direzione ben precisa. La dignità.
    Che è la propria strada. Unica e irripetibile.

    C'è una fierezza in queste parole che mi fa pensare:nella determinazione di un essere umano c'è una qualità che è, essa stessa, Vita. Qualcosa di sacro e inviolabile.
    L'hai espresso nel modo più diretto e potente...

    Buon sabato Ale!

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  4. La chiusa è straordinaria.
    Evidenzia il tuo forte carattere: "determinata".

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  5. @ Marco: sì, la dignità come principio fondamentale della Vita. Nessuna malattia può togliertela e la determinazione come linfa vitale.
    Buona Domenica ^_^

    @ Edoardo: non so se sono forte, mi sento molto fragile, ma sto lottando...

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  6. scopro solo ora il tuo mondo, dopo un commento che mi ha messo i brividi e dopo avere sorriso tante volte leggendo i tuoi interventi.
    un abbraccio grande e perdona se ci ho messo tanto tempo per venirti a trovare
    elasti

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  7. Non c'è niente da perdonare, ma l'abbraccio me lo prendo tutto quanto... grazie davvero per essere passata di qui ^_^

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  8. ...il carisma che ti rende unica e speciale..sono orgogliosa di te!

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  9. non credo potesse capitarmi giorno migliore per leggere qualcosa di simile ...

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  10. @ Aura: sei la mia splendida cognatina :-)

    @ Ewan: sono proprio certi giorni, quelli più difficili, che ci devono far alzare la testa...

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  11. viaggio coglionamente a testa altissima =)

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  12. Siiiii ... la tua splendida cognatina non sapeva che fare, così si è messa a giocare con la rete, esplorando mondi nuovi xD ... e la cosa mi sta pure piacendo :D

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  13. Ehiiiii, che foto sexy!!!
    Ho visto, ho visto... verrò presto a bivaccare sul tuo nuovo blog... hai fatto bene, scrivere ti fa percepire le cose in modo nuovo e dà un respiro diverso allo spirito!

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  14. Più che altro i miei immensi zibaldoni saranno ufficialmente utili a qualcosa di costruttivo...
    ma quale foto sexy?? più che foto è un tributo a chi mi ha dato l'ispirazione a immergermi in questo mondo. un regalo che una persona importante mi fece qualche anno fa

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  15. FAVORI NATURALI- Curare un familiare malato di cancro e di cuore e non avvertire intorno alcuna solidarietà, se non generica, senza impegno; “rassicurati” ,mi viene detto dai più, “speriamo si riprenda presto” e riparta alla grande, anche se anziano e malato. I parenti , si sa, hanno tanti “ impegni “,e commentano - come fosse un pit stop della Ferrari - ” ma dai ,al massimo qualche mese e si riprenderà” . Zero coccole, zero presenza, zero pietà.
    Se il cancro viene commentato come una sosta alla beauty farm,da cui bisogna uscire addirittura rigenerati e sbrigarsi a far sapere di star meglio perché,si sa, la sofferenza disturba il prossimo, viene da domandarsi cosa sia diventato il nostro vivere.. Rincorriamo modelli di efficienza;persino gli animali sono modelli di ottimismo,dolore e sofferenze non trovano asilo nelle famiglie e nelle amicizie,tutti presi dalla corsa verso un traguardo impossibile, l’eterna giovinezza,(chissà se ci piacerà morire lucidi e sani.....). Venga pure spazzato via chi non ce la fa.
    Sebbene la verità più profonda della civiltà stia nel superamento della gerarchia naturale della forza fisica e nella cura e la promozione della fragilità, continuiamo a confidare nella salute e nella sua ostentazione come una condizione di successo e di prevalenza..

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  16. L’ipocrisia benpensante rivela talora un certo ostracismo o indifferenza verso la sofferenza, verso chi perde le forze. Oltretutto come conciliarlo con la considerazione nuova che riserviamo allo svantaggio fisico., o con l’invecchiamento sbalorditivo della nostra società .
    Siamo così vecchi e così a lungo e teniamo tutti, anche chi scrive, a mostrarci giovani, e a toglierci dai piedi i veri giovani.
    Ma piuttosto che fingerci in gran forma non varrebbe la pena di certificare che questa vita è forsennata’ e che per stare bene viviamo come malati, imbottiti di impropabili farmaci’,dimentichi degli altri,”che tanto siamo tutti longevi,c'è tempo”(sic)?! Ai farmaci deleghiamo la salute,il benessere,dimenticando che l'ageing può migliorare con il ridere, con l'essere attenti al prossimo, con l'ironia, con il mettersi in discussione, con il prendersi meno sul serio, modulando l'ego,la supponenza, l'arroganza,l'autocentricità,ponendo l'io fuori di noi stessi,condividendo.
    Talvolta si chiede così poco,così poco e così a voce bassa che nessuno ti ascolta.
    Il paradosso della società della “bellezza sopra ogni cosa e ad ogni costo”, la nostra, è quello di essere senza bellezza o , almeno, di averne smarrito i significati. Eppure nessuna epoca, come la nostra,ha archiviato e decretato l’esilio della bellezza e il trionfo dell’omologazione.
    È il mondo dell’industria della bellezza che destruttura persino il principio d’identità della persona .
    Il rapporto tra bellezza e salute continua ad essere raffigurato con una iconografia classica,direi un po’ littoria:ossia la bellezza la si vede accoppiata alla salute che letteralmente “sprizza da tutti i pori “ , di corpi la cui salute è appariscente, ginnica.

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  17. Il concetto di bellezza( ma quale bellezza salverà il mondo? ),di sani e belli dovrebbe spostarsi anche nella dimensione spirituale,affinchè si possa intendere per bellezza più quella dell'interiorità che non l'avvenenza somatica.
    Certo,all'interiorità non va ascritto un senso astratto del tutto spirituale;al contrario l'attenzione va posta sull'interiorità che è lecito definire “fisiologica”.
    Dalla variabilità dell'umore,agli eccessi della depressione,tutta una gamma di stati interiori dipendono da quell'elaboratore ancora un po' misterioso che è il cervello.
    Se dunque la bellezza la facciamo dipendere principalmente dalla trasparenza,dalla non patologia degli stati d'animo (il conflitto è la madre di tante malattie),ecco che potremo raggiungere risultati davvero fondamentali all'interno del contemporaneo contesto sociale . La cura corporale sta diventando un modo per non pensare,cacciare la malinconia,ottenere una stanchezza che impedisca alla mente di inseguire le sue ossessioni.
    Facile rendersi conto ,alla fine,che l'apparente bellezza è una crosta sottile che lascia trasparire le rughe intime,le sottili crepe dell'amarezza e della solitudine: un soffio,e quella bellezza si vanifica,come un inganno ottico,un miraggio che noi abbiamo ottenuto su noi stessi.
    Tutt'altro discorso con la luce che avvolge un viso,la limpidezza che domina uno sguardo, allorchè un uomo o una donna riescono a contenere le devastazioni dello stress,della non condivisione,le ansie generate da un modo di convivere con gli altri che si è fatto sempre più competitivo, indifferente,superficiale,assente, disattento.

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  18. Allora una donna può anche non rispondere ai canoni di bellezza dominanti (meglio,direi,se non vi risponde),ma certo la sua essenza attrae per quel rintocco di grazia,di musicalità personale,che affascina e incanta i sensi prima di ogni altro elemento.
    Ma non è facile,no, impadronirsi del segreto che porta a conquistare questo doppio bene (sanità e bellezza ) : le amarezze hanno lasciato troppe ferite, troppi lividi sull'anima,e la gran parte di noi è reduce da delusioni, tradimenti, da qualche battaglia persa.
    Questa è una società che sembra intenzionata a impedirci sogni e illusioni,dopo aver bruciato la speranza. Condendo il tutto con il mito e l'ideologia del pragmatismo,una “praticità” che sembra volerci dire che non nasce più niente. Ma tutto nasce e rinasce se continuiamo a credere che , nonostante tutto ,una forma di bellezza esiste, capace di salvarci, capace di far continuare la nostra voglia di vivere appieno la vita.
    Per taluni neppure la fede sembra aiutare nei momenti difficili, quando sembra che la vita ti volti le spalle.. Allora ,ecco: dobbiamo ricorrere alle discipline che cercano di agevolare la salute del corpo, rendendolo” possibilmente bello”,con comportamenti salutari, con stili di vita virtuosi, affinchè esse non restino delle pratiche volontaristiche ed esasperate ,ma siano in grado di “ospitare “delle piccole pratiche di interiorizzazione che possano ripulire i misteriosi sentieri della psiche,così battuti da tempeste,indifferenza e traumi..
    Interiorizzare sia la bellezza che la salute,senza fare dell'ostentazione un fine , dell'ipersalute un mito, deve essere un imperativo di chi ama la vita.. e vuole avere in cambio naturali favori..

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