Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

lunedì 30 agosto 2010

Sono un angelo con troppi nomi

Francesco Jerace. Angelo. Cappella Greco. 1900. Cosenza


Sono ubriaca e di nuovo sola
nella tua casa,
questo luogo con così tanti specchi.
Sei andato a cercare cibo,
lasciandomi senza aiuto di fronte
a questi riflessi da ogni lato.
Ovunque l'aria
è segnata dalla nostra impronta,
di quello che è proibito
e anche di quello che non lo è.
Posso solo arrendermi
e provare a scrivere questo.
Uno straniero arriva
e siede nella stanza accanto
chiedendosi perché non ho intenzione di parlare.

Tutto ciò che sempre
ho tentato di fare è parlare.
Solo che talvolta
sono un angelo
con troppi nomi.
Mi bloccano i polmoni e la lingua
con le loro possibilità.
Mi tengono in una stanza a parte.
Mi fanno vorticare all'interno degli specchi.
I nomi con cui tu mi chiami.
Sorella. Amante. Maestra.
Nomi che altri m'hanno dato.
[...]
Io ho risposto
a tutti questi nomi e ad altri.
Ed altri ancora ne verranno.

Suppongo non ci sia ragione
per dire queste cose.
Tranne che questa casa
è così piena di specchi.
E uno straniero è arrivato

e siede nella stanza accanto
chiedendosi perché non ho intenzione di parlare.

da Lingua-legata, Rosemary Catacalos

4 soffi di vento:

  1. c'è un filo sottile di significati
    una collana di segni da decifrare
    Io resto ad ascoltare

    Qualcuno pronuncia dei nomi...
    Ma non sono nomi
    che voglio imparare
    Qualcosa, più oltre delle parole
    qualcosa che sconfigge tutte le definizioni.
    Io cerco qualcosa che
    semplicemente vive e respira
    e si commuove dei raggi del sole
    e della trasparenza del mare.
    Ed è allora che gli specchi scompaiono e sotto il cielo,
    ogni creatura muta, prende a parlare.

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  2. Molto duro di questi tempi il mestiere dell'angelo custode.
    Speriamo da ottimisti nelle generazioni future.
    Pace e bene

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