Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

sabato 10 luglio 2010

Di notte...


Avevo scordato quanto fosse bello guidare di notte, al buio, oscurità perfetta, con le stelle che ti guardano curiose da lassù, con la musica che arriva sempre identica e informe alle orecchie finché quella canzone di qualche anno fa non ti si piazza dritta sul cuore... e la mente attraversa il tempo e ritorna a un volto mai dimenticato, a una voce e una pelle che non mi hanno abbandonato...
Guido nella notte e controllo il movimento dell'auto come il movimento dell'anima. Mi lascio spogliare dal senso, mi libero di ciò che è effimero, ipocrita, faccio il vuoto dentro di me... per lasciar spazio a qualcosa di nuovo. Ma nulla di nuovo attraversa la strada... è solo un turbine di passato che sfregia il ricordo.
Ritorno a quegli occhi, che hanno continuato a bruciarmi l'anima nelle notti d'estate, a quegli occhi che mi hanno guardato come nessuno ha mai fatto, a quegli occhi che ho incendiato in un momento di folle agonia.
Nessun senso di me è racchiuso in parole. Nessun senso di me affiora nel buio. C'è solo questo vuoto trapunto di stelle e quel che è sospeso e non mi lascerà...


3 soffi di vento:

  1. Un pensiero delizioso e delicato!!
    Bravissima, hai saputo trasmettere
    tutto il senso delle parole.
    Un abbraccio!!

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  2. Bella, bellissima, veramente apprezzzata, sarà che non guido mai la notte per via dei colpi di sonno e che ormai son nell'età che il rimembrar mi giova e dole

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