Tamburi.
Scandiscono incessanti il ritmo della terra.
Tamburi. Essenza ritmica del fuoco.
Volgo lo sguardo ad Est. Alle Montagne Azzurre.
Tamburi e grida. Lo vedo.
Cavalca un'aquila selvaggia. Lunghi capelli al vento.
Arriva. Ardente e terribile.
Una notte oscura si è fermata nei suoi occhi.
Una lunga notte d'addio ha trasformato il suo sguardo.
Anèr, lo spirito del fuoco, arde in scintille d'ambra, crepita come foglie secche calpestate in autunno, brucia le stelle al suo passaggio. Imprevedibile e osceno. La sua lingua di fiamma consuma l'anima, percorre il mio corpo assente, s'insinua tra i pensieri di nebbia. Assoluto e maledetto. Non conosce ragioni o promesse.
Raccoglie segni e macerie. Incatena la parola per farne ritmo, danza, disarmonia di sensi.
Fisso i miei occhi nei suoi. Inchiodo lo sguardo ad un guizzo d'ombra. Bagliori striati di viola in fondo alla sua notte. La fiamma arde, vampe inattese invadono il tempo, lo spazio che mi separa dal baratro.
La sua mano mi sfiora i capelli, percorre sentieri di pelle, disegna brividi lungo la schiena.
Chiudo gli occhi.
Il ritmo dei tamburi aumenta, in un crescendo oscuro.
Chiudo gli occhi.
Mi abbandono a un pensiero.
Lui è lì, sempre più vicino, sempre più terribile.
Apro gli occhi e lo guardo.
I tamburi scandiscono i battiti di un cuore perduto...
... mi vuole? Venga a prendermi... se ci riesce...
E scompaio in un battito d'ombra.
Scandiscono incessanti il ritmo della terra.
Tamburi. Essenza ritmica del fuoco.
Volgo lo sguardo ad Est. Alle Montagne Azzurre.
Tamburi e grida. Lo vedo.
Cavalca un'aquila selvaggia. Lunghi capelli al vento.
Arriva. Ardente e terribile.
Una notte oscura si è fermata nei suoi occhi.
Una lunga notte d'addio ha trasformato il suo sguardo.
Anèr, lo spirito del fuoco, arde in scintille d'ambra, crepita come foglie secche calpestate in autunno, brucia le stelle al suo passaggio. Imprevedibile e osceno. La sua lingua di fiamma consuma l'anima, percorre il mio corpo assente, s'insinua tra i pensieri di nebbia. Assoluto e maledetto. Non conosce ragioni o promesse.
Raccoglie segni e macerie. Incatena la parola per farne ritmo, danza, disarmonia di sensi.
Fisso i miei occhi nei suoi. Inchiodo lo sguardo ad un guizzo d'ombra. Bagliori striati di viola in fondo alla sua notte. La fiamma arde, vampe inattese invadono il tempo, lo spazio che mi separa dal baratro.
La sua mano mi sfiora i capelli, percorre sentieri di pelle, disegna brividi lungo la schiena.
Chiudo gli occhi.
Il ritmo dei tamburi aumenta, in un crescendo oscuro.
Chiudo gli occhi.
Mi abbandono a un pensiero.
Lui è lì, sempre più vicino, sempre più terribile.
Apro gli occhi e lo guardo.
I tamburi scandiscono i battiti di un cuore perduto...
... mi vuole? Venga a prendermi... se ci riesce...
E scompaio in un battito d'ombra.
ma è tutto nuovo qui! Complimenti!
RispondiEliminadavvero interessante...
RispondiElimina@ Alerina: Grazie... ma questo è un nuovo blog... Quello vecchio resta ed è sempre attivo all'indirizzo:
RispondiEliminahttp://girodivento.blogspot.com/
@Michelazan: ;-) spero di continuare così...
I tamburi suonano sempre, anche se non si sentono. Sotto il pelo dell'acqua, nelle grotte, sulle cime, e il vento a volte trasporta qualche battito.
RispondiElimina... e noi danziamo al ritmo del vento, sconsiderati e persi, ubriachi di sogni, non più prigionieri del tempo...
RispondiEliminaGrazie Stoneart... :-)
Qui si preannuncia l’apocalisse. Fulmini, lampi tuoni e saette contro l’ultimo dei demoni. Alej vai e distruggilo. Il destino dell’umanità è nelle tue mani.
RispondiEliminaEcco, ora che son diventata la brutta copia di Goldrake, finalmente ho trovato il mio posto nel mondo...
RispondiEliminaGrazie, Bela, se scateno l'apocalisse vengo a trovarti... tieniti pronto...
puff!
RispondiElimina@ Supertelegatton: esattamente così ;-)
RispondiEliminabattito d'ombra
RispondiEliminabella questa.
Grazie :-)
RispondiElimina