Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

lunedì 20 aprile 2009

Si muore

Ad Antonio... perché, non c'è un perché...


Si muore in fondo agli occhi
tra sorrisi metallici
di lettighe e ambulanze.
Si muore soli
perché la morte non vuol compagnia.

Si muore in un rimpianto di pelle
nei baci non dati
nel ricordo di quel che non è più.

Si muore tra le braccia amate
o tra sconosciuti che contano
i battiti del tuo cuore stanco
scandendo il ritmo
di una vita che scivola via.

Si muore nuotando in un sogno
oppure ad occhi aperti
mentre un cielo estivo
inonda di luce una stanza smarrita
mescolando l'odore del mare
a una nube bianca di passaggio ad est.

Si muore nella notte
o al tramonto del sole,
alcuni muoiono all'alba
altri nel culmine del giorno.

Si muore anziani e felici
alcuni tristi
la maggior parte rassegnati
qualcuno ancora ferocemente
legato alla luce
mentre è l'ombra che l'aspetta
o un giardino fiorito.

Si muore giovani e incoscienti
a volte malati
ma sempre cari agli dei.

Si muore anche bambini e sorpresi.
E queste morti lacerano il senso
di coloro che restano.

Si muore sempre e in ogni caso
all'improvviso o lentamente
con dolore o senza sentir nulla.
Ma sempre si muore.
E la morte è questione silenziosa.
Si sussurra
qualcuno grida
ma della morte in silenzio si parla
per timore che ci punti addosso
i suoi occhi di notte.

Questione silenziosa è la morte.
E sempre soli si muore
perché la morte non vuol compagnia.

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