Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

lunedì 13 aprile 2009

Nei tramonti d'aprile

A coloro che hanno perduto il senso dei giorni e delle notti, a coloro che hanno perduto l'anima tra le pieghe di parole dimenticate, annegata negli occhi di qualcun altro, a coloro che hanno sentito il cuore esplodere in scintille di vetro e sangue e a te, che hai dimenticato tutto in un giro di vento...


Caro amore
nei tramonti d'aprile
caro amore
quando il sole si uccide
oltre le onde
puoi sentir piangere e gridare
anche il vento ed il mare.

Caro amore
così un uomo piange
caro amore
al sole, al vento, ai verdi anni
che cantando se ne vanno
dopo il mattino di maggio
quando son venuti
e quando scalzi
e con gli occhi ridenti
sulla sabbia scrivevamo contenti
le più ingenue parole.

Caro amore
i fiori dell'altr'anno
caro amore
son sfioriti e mai più
rifioriranno
e nei giardini ad ogni inverno
ben più tristi son le foglie.

Caro amore
così un uomo vive
caro amore
e il sole e il vento e i verdi anni
si rincorrono cantando
verso il novembre a cui
ci van portando
e dove un giorno con un triste sorriso
ci diremo tra le labbra ormai stanche
"eri il mio caro amore".

Fabrizio De Andrè, Caro Amore

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