Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

mercoledì 26 marzo 2008

Si è rotto il tempo

Si è rotto il tempo, quel meccanismo incantato che girava intorno ai nostri sensi, nel caleidoscopio delle nostre anime, sempre uguale a se stesso, sempre puntuale e presente, sfogliato passato e incalcolabile futuro. Non è per me quel movimento razionale che dall'oggi al domani ripete il ritmo di ieri, gli stessi passi sulle stesse note, gli stessi istanti disegnati sui muri.
A me che sono assente, perduta nell'attesa della bellezza, nell'atto creativo di un sorriso, a me che sorrido, impaziente, imperfetta, attraversata dalla paura d'esistere, nuda, a contatto col vento... a me che nella fragilità raccolgo la forza di un sogno... a me senza memoria di terra, con gli occhi puntati al cielo e il cuore disperso tra nuvole e stelle... a me senza riposo o tregua, senza rimpianti incerti, non può bastare il ticchettio di un movimento scandito.
Si è rotto il tempo che mi legava al pensiero di essere un frammento di vita in questa notte. Accarezzo l'ombra e l'abbandono come fossero pietre da posare sull'anima, nel silenzio della mia lunga attesa. Scoprire il peso che nasconde il cuore e le ferite che mi porto dentro non può che rendermi distante da tutto. Attraverso il senso sfinito di me solo per dimenticare d'esistere, per svanire nel buio e non tornare più...

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