Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

lunedì 3 dicembre 2007

Questa notte il vento

Ivan Aivazovsky. Moonlit Night. 1849. Oil on canvas. The Russian Museum, St. Petersburg, Russia.

Questa notte il vento
mi ha condotto lontano
lungo sogni e silenzi
che credevo confusi.
Questa notte il vento
mi ha portato in un cesto
foglie secche, ricordi
una vecchia canzone.

E mi ritrovo a sfogliare il tempo
senza promesse o segni
senza che ombra o pioggia
abbiano avuto modo
d’imprimersi e sfiorare
occhi, mani,
labbra nascoste e oscure
carezze d’erba
tormentate dal fango

senza che il mio destino,
pellegrino oscuro,
fosse luce
buio
o semplicemente
canto.

da Versi dell'amore oscuro

2 soffi di vento:

  1. xchè in ogni cosa che scrivi è sempre presente il silenzio e il vento?

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  2. Perché sono le modalità del mio essere...
    Nel silenzio si accende la scintilla creatrice del verso, nel silenzio amo osservare ciò che mi circonda, nel silenzio è possibile ascoltare il respiro di tutto ciò che vive...
    Il silenzio è predisposizione all'ascolto, è luce che accarezza le cose, delineandone i contorni, è la notte che avvolge l'anima in un abbraccio d'ombra...
    Nel silenzio intreccio i miei versi, perché è il pozzo da cui attingo le parole... il porto sicuro del rifugio...
    Il vento rapprensenta invece quella forza invisibile che tutto sconvolge... il vento rimescola gli arabeschi del destino... il vento è ciò che tu percepisci soltanto nella sua interazione con altro, perché è sfuggente, impalpabile, misterioso...
    Le giornate di vento mi raccontano storie, sono colme di mistero, roteano di magia... è il vento che spacca le onde, attraversa i pensieri e infonde un'energia che mi fa credere ancora che in questo mondo sia possibile l'arte, la bellezza, la poesia dell'infinitamente piccolo...

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