Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

sabato 8 dicembre 2007

Domani


Se domani non fosse più domani
ma un eterno ieri
con la sua eredità di pietra
con il sorriso consunto
con le ragioni di vecchie ombre
fredde e dure
legate alla polvere
di un tempo che non scorre.

Se domani non fosse più domani
ma il paesaggio d’un quadro
dipinto in inverno
inchiodato alla tela
fissato in immobile moto
in sorrisi sbiaditi
in pioggia sottile
le cui lunghe dita
hanno sfregiato il disegno.

Se domani non fosse più domani
e la tristezza indurita
che ha scavato il mio tempo.
Se domani potessi smettere
di pensare al domani
uno strano inganno
un lento morire
nei sogni
che mi vengono tolti
nell’attesa
abbandonata alla notte
negli sguardi
trasparenti e distanti.

Se domani potesse smettere
questo gioco d’immagini
rubate alla vita.
Se domani la vita
fosse altro
non pallida ombra
lungo solchi scavati
da morte stagioni.

Se domani mi riprendessi intatta
la solitudine dei miei giorni di vento
e potessi finalmente andar via
attraverso quei sentieri
che solo io comprendo.
Se domani potessi non essere
in un tempo che non riconosco
in un giorno che non mi riconosce.
Se domani potessi non essere
legata a destini diversi
ma solo all’unico che vorrei incarnare.

Se domani potesse non essere
il solito, triste domani.
Se domani non fosse più domani
anch’io avrei ragion d’essere
e d’essere quale sono
non pallida ninfa
né ombra infelice
in terra straniera.

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