Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

sabato 13 ottobre 2007

I colori del mondo

Wassily Kandinsky. Yellow-Red-Blue. 1925. Oil on canvas. 127 x 200 cm. Musée National d'Art Moderne, Centre Georges Pompidou, Paris, France.

C'è chi ha sempre un motivo per dire che il mondo va male, che la vita fa schifo, che la gente non fa niente per niente. C'è chi si nasconde dietro parole che abbracciano entità di per sé astratte (il mondo, la gente) perché magari ha paura di cogliere altro. Se cominciassimo a parlare di persone concrete, non di persone generiche, sarebbe diverso. Potrei dire: "Giulia è una persona ambigua, non fa niente per niente, mentre Tina è un'amica dal cuore generoso". Sarebbe diverso e magari aiuterebbe ad accorgerci che accanto al male c'è anche il bene.
Il pessimismo è la morte dell'anima. Là dove non alberga la speranza si annida la rassegnazione o la polemica sterile. Il cambiamento richiede speranza, speranza e fiducia, nell'amico che ci sta accanto, nella persona che non avremmo mai pensato di avvicinare. E anche quando la speranza e la fiducia vengono tradite, non smettere mai di credere che da qualche parte esistano due occhi, un sorriso, un volto capace di trasmetterti un messaggio positivo, che sappia infonderti nuovamente fiducia e speranza.
Agire, vivere, pensare nell'ottica della speranza dispone l'animo al cambiamento, all'accoglienza dell'altro diverso da sé. Agire, vivere, pensare nell'ottica della speranza non fa di te un idealista, fa di te una persona che si dispone all'ascolto e alla parola, all'azione e all'attesa. Fa di te una persona che non vede il mondo colorato ma è in grado di cogliere i colori del mondo.

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