Vincent van Gogh. Autumn Landscape with Four Trees. November 1885. Oil on canvas. Rijksmuseum Kröller-Müller, Otterlo, Netherlands.
Lascio cadere una foglia.
Volo via col vento
verso dove non so
verso dove non posso
verso dove non sai.
Non mi trattieni.
Lasci cadere anche me
come una foglia.
Fuggo via dalle tue dita
pellegrino oscuro.
Fuggo via dal silenzio
dallo scalpitio delle ore
dal rincorrersi lento del tempo.
Fuggo via e non ritorno.
Mi ritrovo nell’acqua.
Mi ritrovo racchiusa
nell’acqua raccolta
fra le tue mani.
Ti ritrovi nell’acqua
ti specchi e ritrovi il mio viso.
Sono io in un frammento di te
sono qui dalla pioggia
dai sentieri di un altro cammino
sono qui dalla notte e ti parlo.
Cadono foglie dalla mia anima
che il vento raccoglie in un pugno.
Cadono lente e ti avvolgono
come petali di fiori di sabbia
intorno al tempo e al sogno
viandante stanco…
intorno al cielo sgombro
viandante del meriggio…
intorno al tuo dolore
viandante delle stelle…
Ulula il vento ribelle
e cade un’altra foglia.
Urla il silenzio
e giace la tua mano
nel profondo grembo
della terra.
da Versi dell'amore oscuro
Cupe vampe
RispondiEliminaDi colpo si fa notte
s'incunea crudo il freddo
la città trema
livida trema
brucia la biblioteca i libri scritti e ricopiati a mano
che gli Ebrei Sefarditi portano a Sarajevo in fuga dalla Spagna
s'alzano i roghi al cielo
s'alzano i roghi in cupe vampe
brucia la biblioteca degli Slavi del sud, europei del Balcani
bruciano i libri
possibili percorsi, le mappe, le memorie, l'aiuto degli altri
s'alzano gli occhi al cielo, s'alzano i roghi in cupe vampe
s'alzano i roghi al cielo, s'alzano i roghi in cupe vampe
di colpo si fa notte
s'incunea crudo il freddo
la città trema
come creatura
cupe vampe livide stanze
occhio cecchino etnico assassino
alto il sole: sete e sudore
piena la luna: nessuna fortuna
ci fotte la guerra che armi non ha
ci fotte la pace che ammazza qua e là
ci fottono i preti i pope i mullah
l'ONU, la NATO, la civiltà
bella la vita dentro un catino bersaglio mobile d'ogni cecchino
bella la vita a Sarajevo città
questa è la favola della viltà.
Csi
Visione cupa e terribile, vedo le fiamme innalzarsi a sfregiare il buio, a dissanguare il freddo... e il ritmo prepotente del fuoco che invade le tenebre di una presunta civiltà...
RispondiEliminaGrazie per questa visione possente e maestosa nella sua decadenza...
ciao! complimenti per il blog :)
RispondiEliminaSe hai voglia e tempo passa a trovarmi: http://www.frasky.splinder.com/
Buoni sentieri...
Fra
Ah finalmente qualcosa di te!!! Sicuramente il più bel post ;-)
RispondiEliminaAvvocanzo no-logo