Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

venerdì 24 febbraio 2012

La società dello spettacolo

Maxfield Parrish, The End. Oil on board. 1923.Private collection

Ritratto V


Zitta. Non parlare. 
Cammina in punta di piedi senza far rumore. 

Dipingi il viso di gesso. Col rosso del sangue traccia un arco sulle labbra. Un filo d'argento a raccogliere lacrime come perle di dolore in una collana d'amarezza. Non credere alle parole, diffida dei baci, non farti confondere dagli abbracci o dai sorrisi complici. Non fidarti dei trucchi che l'acqua sbiadisce. Il teatro della vita illude, interpreta, manda i guitti in scena, incatena gli attori dietro le quinte.
Non pensare. Sul proscenio si oscurano le luci della ribalta. L'orchestra ammutolisce di colpo. La bacchetta del direttore resta sospesa a mezz'aria. Entra la ballerina dai capelli sottili e il cuore spezzato. Nessuna musica l'accompagna. Disegna un'arabesque nell'aria, col braccio teso verso una stella che non c'è. Poi svanisce ingoiata dall'ombra.
I mimi si scambiano sguardi di cera, che poi si sciolgono in figure danzanti sulle assi del palco. Raccogli un ricordo di pietra tra le pieghe di un sipario che non scorre. Anche quello è illusione.
Nessuno ascolta il sordo battito che dalla gola alle tempie riempie di rimorsi la platea. Nessuno ascolta. I palchi e la galleria respirano polvere e assenza.
I costumi di scena ti vestono larghi. Quel cappello ha una ferita sulla tesa da cui passa il vento. A volte brucia, altre volte s'infetta. Dipende da che parte soffia il dolore. 
Il capocomico è morto d'incertezza. Nessuno sceglie più i copioni, nessuno li legge. Si recita a soggetto per fingere una trama, ma se manca l'ordito non si può tessere una storia. I sentimenti pulsano solo nell'attimo in cui vengono espressi. Il giorno dopo non battono più. Le arterie ostruite trovano altre vie di fuga. E quando il cuore sanguina è solo colpa tua.
L'eterno presente riannoda un eterno passato, ma le parole si perdono tra le tue dita, come anelli di una misura troppo grande. Il diamante era solo un fondo di bottiglia con una lampada dentro. Finito l'olio, spenta la promessa. Non avresti dovuto fidarti dell'impresario. Ti ha rubato l'anima per imprigionarla nella locandina all'ingresso del teatro. Da lì si pettina i capelli, guardando il mondo con occhi tristi. 
E quando pensi di aver grattato il fondo delle assi della desolazione, ecco che si apre una botola ai tuoi piedi, a insegnarti che puoi cadere sempre più in basso e lacerarti i sogni. Le persone sono maschere del disincanto che muovono passi incerti sulla scena. Anche lo sfondo è di cartone dipinto, mentre il pubblico non è mai arrivato.
Asciuga gli occhi e ricomponi il viso. La messinscena va perfezionata ad ogni inizio.
Ma lo spettacolo non è ancora finito. Lo spettacolo non è mai iniziato.

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16 soffi di vento:

  1. fortuna che sono io il pessimista cosmico.
    comunque "dipende da che parte soffia il dolore" mi piace assai.

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  2. Sapevo avresti apprezzato, Swann.
    Ma non sono pessimista. Io tratteggio ritratti.

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  3. più che morto, mi viene da dire che il capocomico non abbia vissuto mai, per colpa dell'incertezza.

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  4. Che dire, cara? Ciascuno interpreta la maschera che gli è più affine, non è una colpa, è solo la vita...

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  5. dipingi ritratti di Barbra Streisand?
    Come Lucy. Lucy in the sky with diamonds

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  6. Accidenti quanto mi sono persa in questo periodo! Dovrò leggermi assolutamente tutto! Intanto passo per un saluto ed un grande abbraccio!

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  7. Ciao, zietta! Non ti sei persa molto, piuttosto, attendo le tue mirabolanti avventure.
    Un mega abbraccio e bentornata

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  8. Ciao, Ale.
    Capisco, almeno credo.
    Ma ne vale sempre la pena. Anche quando è una messinscena ad arte. Perché il tuo copione, più che recitato, è vissuto, con le migliori intenzioni e il massimo impegno, e vero, fino all'ultima sillaba.
    Un abbraccio

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  9. Io sono stanca delle recite, mi sono ritirata dalle scene e ho inchiodato le assi del camerino. Continuino gli altri, a me non interessa più... preferisco scrivere, almeno ha un senso.

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  10. i tempi sono maturi per darsi all'ascesi

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  11. Secondo me quando si gratta il fondo la botola che si apre è quella della rinascita (qualcuno diceva "non può piovere per sempre"). Con le ali di una farfalla ricomincerai a volare e ti accorgerai che avrai dimenticato anche il colore dei suoi occhi.. e il tuo cuore sarà di nuovo pronto..

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  12. se però nel frattempo volessi fornirmi i dati di questo cavaliere errante, mi accollo con vero piacere l'onere e l'onore di spiegargli un paio di cosette .. anche se non conosco i dettagli.. ti assicuro che sono brava eh?!!!

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  13. Attualmente mi trovo sul fondo della botola, però da qui riesco a vedere il cielo, non mi sembra poi così male...
    Quanto a dimenticare avevo già scritto il mio pensiero in proposito, per il resto, Cla, non voglio spenderci una parola, perché ci sono cose che esulano dalla mia comprensione...

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  14. E' bellissimo quel post. L'ho riletto. Ricordati che io sono qui eh? Ci sono.

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  15. Lo so, sei un tesoro, ma non voglio parlarne, perché altrimenti ricomincio a piangere... mi passerà, tranquilla, passa sempre tutto. ^_^

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