Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

mercoledì 2 novembre 2011

Parlerò tutte le lingue della vita

George Frederick Watts, Orpheus and Eurydice. Oil on canvas. c1869-c1872.Fogg Art Museum. Harvard University, Cambridge, Massachussetts, United States

È impossibile, e la mia più intima vita si ribella, se penso che noi ci perdiamo. Per millenni andrò errando di stella in stella, assumerò tutte le forme, parlerò tutte le lingue della vita per incontrarti ancora una sola volta. E tuttavia penso che coloro che si assomigliano non tardano a ritrovarsi.

Friedrich Hölderlin, Iperione

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7 soffi di vento:

  1. Oh, Ale, lo pensi davvero anche tu?
    Un bacio grande e buonanotte...

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  2. Più che pensarlo non riesco a fare a meno di sentirlo vero e mio nel modo più struggente...
    Dolce notte, Kalì, e un bacione

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  3. l'ho sempre pensato anche io. in questo mondo o in un altro.

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  4. @ MP: speriamo...

    @l Piccolo Principe: è la stessa cosa che scrive Hölderlin per bocca della donna che ha amato e perso.
    "Anche se tu credessi un bene giungere nella realtà ad una totale separazione tra noi [...], le relazioni invisibili continueranno comunque e la vita è breve.
    [...] La passione dell'amore supremo non può mai essere soddisfatta in terra.
    [...] non ci rimane altro che la più felice fede dell'uno nell'altra, e nell'onnipotente essenza dell'amore, che eternamente e invisibilmente ci guiderà e ci legherà sempre di più.
    [Questo è] l'amore amato, puro, [la cui] più cara intima essenza durerà immutabilmente uguale a se stessa e a se stessa apparterrà.
    [...] Anche nei miei più profondi pensieri, non trovo nulla che meriti di essere desiderato, se non il più intimo rapporto d'amore, poiché che cosa può guidarci attraverso quest'ambiguo vivere e morire, se non la voce del nostro essere migliore, che confidiamo a un'uguale anima amante [...].
    Congiunti, siamo forti e immutabili nel Bello e nel Bene, al di sopra di ogni pensiero, nella fede e nella speranza".

    Hölderlin e Susette si sono potuti amare per breve tempo, lei era sposata e lui era il precettore del figlio. Con profondo dolore si sono dovuti lasciare e hanno continuato a scriversi, finché di comune accordo il loro carteggio s'interrompe. Ma si mancavano e morirono a se stessi per questa mancanza.
    Lei lasciò la vita per una malattia, ancor giovanissima, e lui visse a lungo, devastato dalla follia. Non s'incontrarono più sulla terra, ma mi piace pensare che in un'altra vita continuino a leggere insieme e ad amarsi come il tempo che li vide felici.

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  5. Sì, ok, bella storia, ma magari evitiamo che voi finiate così, dico male? Non vorrei essere troppo terrena, ma nel caso, si può anche divorziare e andare con Hoelderlin invece che lasciarsi morire....

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  6. Ah, ma io non sono mica sposata!!! ^_^

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