Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

venerdì 13 novembre 2009



Come schegge impazzite sono volati questi anni e soli e lune sono tramontati davanti ai miei occhi da quando la mia piccola mano era racchiusa nella tua, enorme, lì a contenere il mio mondo invisibile di giochi e sorrisi. E soli e lune hanno attraversato il tempo, perché vedessi quel che non vedevo, quando quelle stesse mani scaldavano le mie, gelide e tremanti.
Ti ho sempre amato, di un amore folle e smisurato, anche quando eri assente, anche quando non parlavi e restavi imbronciato al tuo posto, anche quando guardavo le barche che solcavano le onde pensando a te che ti riempivi lo sguardo di mare e sale. Anche quando non sapevi le parole per parlarmi e rassicurarmi.
Ti ho dovuto inseguire e comprendere. Ti ho insegnato a capirmi. Ti ho ascoltato, a volte affascinata dai tuoi racconti, altre con le lacrime agli occhi per le risa e i ricordi di un tempo lontano. Ho condiviso con te i miei pensieri e, spesso, le mie paure... e se non eri troppo spaventato o distante, sei riuscito a non farmi mancare il tuo abbraccio, pieno, avvolgente, solo mio...
Ho visto un lampo nei tuoi occhi ogni volta che tu vedevi tracce di te nei miei: stesso orgoglio, temperamento passionale, stessa risata e senso dell'ironia... stessa intelligenza intuitiva... un po' più seria io, un po' più bambino tu...
Ho sempre amato la tua capacità di entusiasmarti e fare progetti, anche improbabili, giusto per il gusto di dar forma alla fantasia... di assecondarmi nelle folli idee che mi vengono in mente... il tuo essere orso solo all'apparenza.
Ho sempre amato il tuo abbraccio, il tuo stringermi stretta fino a togliermi il respiro, il mio sentirmi piccina tra le tue forti braccia. Tu così alto, così sicuro. Ho cercato quell'abbraccio altrove, senza trovarlo... Ho cercato qualcuno che assomigliasse a te, anche solo un poco... per sapere cosa significhi essere amata totalmente. Ma né in te né in altri ho trovato risposta.
Ho sentito il silenzio e le ferite... ho sentito che dovevo essere quel che gli altri volevano che fossi, per meritare amore e rispetto... ho inseguito un qualcosa che ho sempre e solo intuito e mai pienamente provato.
Ci può essere una certezza? Un punto fermo? La si può pretendere? Da te sì, l'ho pretesa. La pretendo. Perché vorrei che mi amassi come ti amo io... perché ti amo nonostante le ferite e le discussioni... perché ti amo anche quando scegli la strada più facile del ritrarti... perché ti amo come quando da piccola guardavo quelle mani enormi e pensavo a quanto fossi bello e distante... a quanto fossi mio.
Perché, nonostante tutto, quando cerco il tuo abbraccio, quando ho paura e non riesco a parlare, quando faccio finta di non aver pianto e gli occhi mi tradiscono... tu ci sei... e senza parole mi tieni stretta a te e mi fai sentire protetta e al sicuro... perché ci sono giorni in cui perdo il senso di me e mi sento fragile e smarrita... e ho bisogno di essere figlia... amata per ciò che sono e non per ciò che dovrei o potrei essere... amata senza condizioni... soltanto amata...

Buon compleanno, Papà...

9 soffi di vento:

  1. Dio mio, sei stata dolce davvero.
    Lo scrissi ancora, tempo fa.
    Un padre è quello che sulle ginocchia trottanti ti porta verso mondi sconosciuti, e quello che dice sempre si, sbagliando alle volte, arrabbiandosi solo quando al posto delle treccine ti stiri i capelli, iniziando ad uscire con ragazzi magari più grande di te, è quello che ti bacia per primo, dopo un litigio, ed è il principe di tutte le figlie, e l'eroe di tutti i figli.
    Ti saluto tuo papà, attraverso il mio.
    Viva i papà del mondo. Spero solo, un giorno non lontano, di essere bravo come è stato il tuo o il mio.
    Ciao

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  2. Bellissimo post, bellissima foto... tu chiamale se vuoi, emozioni... ciao! ;)

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  3. Se la grazia di un pensiero come il tuo avesse ali di certo saprebbe dove andare: direttamente al puro cuore sincero dell'affetto. Ed un genitore è anche bello ricordarlo essendo a sua volta genitori. Un figlio è davvero un grande dono e l'amore di un figlio è la testimonianza più bella.

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  4. Bimbetta esile ma dal bel sorriso.
    Lo sai che le mani colpiscono molto i bambini, ricordo ancora quando le misuravo con i mie figli e li rassicuravo che finché non fossero state della mia dimensione, non sarebbero stati pronti ad affrontar la vita.
    pace e bene

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  5. che belle parole hai scritto per il tuo papà..
    spero tu gli dia la possibilità di leggerle..

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  6. Grazie a tutti... oggi mi mancano le parole... grazie di cuore

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  7. Ciao Ale! Che bella questa dedica: spero che il tuo papà l'abbia letta.. mi piacerebbe che un giorno la Pulce mi scrivesse parole così belle. Un bacio! Buon inizio settimana!

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  8. @ Clau e Odette: certo che gliel'ho fatto leggere... ;-)
    L'altra notte al buio in corridoio gli ho passato un foglio su cui ho stampato il post... e poi me la son filata... conoscendolo gli avrà fatto un sacco di piacere, ma siccome è un duro la sua reazione io non la conosco :-)

    @ Silvia: eh sì, lo so ;-P più di quanto non sembri...

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