Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

martedì 8 gennaio 2008

A chi ha dimenticato

A chi ha dimenticato
il bianco respiro del silenzio
e la bellezza dischiusa
nelle ombre nascoste,

A chi ha dimenticato
lo sguardo oscuro della notte,
smarrito negli occhi tristi delle stelle,

A chi ha dimenticato
il sorriso dei sogni
e l’azzurro sfuggente del vento,

Lascio un ricordo di pietra,
di polvere e fumo.

Lascio un palpito di luce,
imprigionato in frammenti di tuono.

Lascio l’amore confuso
tra le pagine incerte dei libri,
tra vecchie idee
dove nascondersi nei giorni di sole,
lungo percorsi tortuosi di parole
innumerevoli e stanche.

A chi ha dimenticato
ogni foglia di me,
per disperdere il cuore
nel gelo di una stanza d’inverno,
lascio il calore di un’estate di grano,
lascio il profumo del mare e del tempo.

A chi ha dimenticato
il sigillo del sangue,
marchiato a fuoco nell’attesa di un gesto,
lascio la voce di un attimo perso
nell’infinito che scorre oltre l’acqua.

Lascio i colori bagnati dell’alba
per disegnare un ricordo di pioggia
per camminare su strade negate
per cancellare un amore mai nato.

da Piccolo libro del dolore

2 soffi di vento:

  1. beh! in effetti ho cercato di tutelare la mia cyber privacy xchè credevo fossi un altra persona.... il discorso è troppo lungo non ti interesserebbe...e non mi va neppure di affrontarlo. La mia reale identità rimarrà cmq celata.(ok mettici pure un chissen...)
    E... come il titolo del tuo blog, non c'entra un tubo con il romanzo di de carlo, il mio nick non c'entra nulla col fumetto... bella poesiola cmq...XAB.

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