Giovanni Boldini, Studio di donna che scrive. Olio su compensato. 1920 circa |
Ti scrivo dal tempo che non abbiamo avuto, da quello che più non avremo. Ti scrivo da una stanza mai esistita, da una piccola casa affacciata su un mare straniero, al tramonto, quando l'orizzonte si fonde col cielo nell'oro rosso di un sole morente.
Ti scrivo su un pezzo di carta strappato a quel che sarebbe potuto essere, tracciando parole col ruvido segno di una matita consunta, perché la penna permane oltre la pelle e gli occhi, mentre il fruscio di questa grigia mina è destinato a sbiadire, sfumare, spegnersi d'ombra sottile.
Ti scrivo dai giorni che mi sono negati, da una vita che non vivrò, da un dolore che vorrei aver dimenticato. Ti scrivo perché il tempo non significa nulla, se in questa vita spazzata via dalla pioggia o in quella spenta dentro ai tuoi occhi, io continuo ad amarti di un amore struggente.
E non c'è assenza che non abbia nome attesa, in un frammento d'alba che io non conosco, in un giro di vento e di cielo rubino, che un giorno mi riporterà a te.
Ti amo
molto bella Ale...
RispondiEliminastruggente al punto che, lo confesso senza pudore, ho pianto...
saranno gli ormoni...direbbe la Silvana, e forse è così.
ciao cara
Grazie, dolce S. Forse non sono gli ormoni, forse, azzardo, quando scrivo col cuore si sente... e questo pezzo mi è sfuggito qualche notte fa, il sonno che tardava, la testa in fiamme, l'animo gonfio e pesante.
Eliminaazzarda :)
Eliminasono parole che avrei potuto scrivere io...
;)
EliminaNon riesco a definire bella una cosa così triste. Avrei paura che pensassi che gioisco del tuo dolore. Abbraccio!
RispondiEliminaMa no, caro Gae, la genesi può essere trite, ma il prodotto letterario vive di vita propria, quindi se la definisci bella io mi emoziono ;)
Elimina*triste
EliminaSignorina, mi scusi, eh. Ma con tutti i mezzi aerei, terrestri, pedestri e subacquei che esistono per andare ovunque, perché aspetta il giro di vento?
RispondiEliminaSempre per via del discorso sulle metafore.
Eliminami ricorda un po' Hikmet...
RispondiEliminaperò Ale, ci sentiamo? temo di essermi persa qualcosa in questi mesi.
Ah, Hikmet, quello sempre ubriaco.
EliminaCiao Anto! Certo, puoi scrivere quando vuoi ;)
Eliminaè tua?
RispondiEliminaè molto bella.
stavo pensando che a volte guardarci indietro non ci fa tenere gli occhi ben saldi sul presente.
che tutto si tinge di nostalgia.
stavo pensando che a volte guardarsi indietro può essere pericoloso, ma in fondo, se lo si fa con la giusta visione delle cose presenti, può anche essere solo un dolce cullarsi nei ricordi.
brava ale
Grazie, Lo! C'entri sempre il punto. Comunque sì, è mia. Quando cito uso l'etichetta "citazione" e il nome dell'autore
EliminaSignorina, faccia i complimenti a Massimo Suon! La sua opera per il concorso è strepitosa, faccio il tifo e pure il paratifo per lui!
RispondiEliminaAhahahah, sempre sul pezzo, vedo. Attenta al colera!!!
EliminaMa..
RispondiEliminaPerché..?
Ah, no Tazzina, non ti spaventare, basta leggere l'etichetta: sperimentazioni. Trasferisco in letteratura alcune sensazioni, non parlo di vita reale. Ora aggiorno.
EliminaMi era venuto un infarto, sappilo.
EliminaMa nuuuu! Però, dai, guarda il lato positivo, sappiamo che il tuo cuore regge ;)
EliminaQuel che scrivi arriverà sempre e comunque a chi può apprezzarle più di chiunque altro. Ma anche chi legge qui non può non esserne colpito.
RispondiEliminaGrazie, Top ;)
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