Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

lunedì 20 giugno 2011

Quando divento l’ultima luce

Frederic Leighton. Cymon and Iphigenia. c1884. Oil on canvas. Art Gallery of New South Wales, Sydney, Australia.


Ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
è la mia nostalgia
cresciuta sul ramo inaccessibile
è la mia sete
tirata su dal pozzo dei miei sogni
è il disegno
tracciato su un raggio di sole

ciò che ho scritto di noi è tutta verità
è la tua grazia
cesta colma di frutti rovesciata sull’erba
è la tua assenza
quando divento l’ultima luce all’ultimo angolo della via
è la mia gelosia
quando corro di notte fra i treni con gli occhi bendati
è la mia felicità
fiume soleggiato che irrompe sulle dighe


ciò che ho scritto di noi è tutta una bugia
ciò che ho scritto di noi è tutta verità.

Nâzim Hikmet, Berlino, 1961

.

2 soffi di vento:

  1. Ciao, Ale. Devo dire che i tuoi post mi smuovono sempre un po' dentro. A partire da quei dipinti...ammetto la mia ignoranza, prima non sapevo neanche chi fosse Leighton, adesso, attraverso le tue pagine, quei colori caldi si imprimono nei miei occhi...sono delle opere meravigliose...
    Per non parlare dei versi...di nuovo, quella corrispondenza, quell'eco di sensazioni uniche e quotidiane...e la consapevolezza del mio (nostro?) essere fortunate, perché quella sete è la mia sete, quella felicità è la mia felicità...
    E' tutta qui, forse, la grandezza dei poeti...
    Grazie

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  2. gentiluomo indecente21 giugno 2011 alle ore 14:09

    già, hikmet... mi pare di averlo letto una notte...

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