Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

sabato 6 dicembre 2008

Smettila, hai capito? di immaginarci.



Smettila, hai capito? di immaginarci.
Siamo dove siamo, non dove a te
piacerebbe che fossimo ogni sera
poco prima del niente
per non perderci d’occhio, per tenerci
oh amorevolmente! sotto controllo…
Fai tutto difficile, come sempre.
Hai sempre reso tutto più difficile.
Anche allora, defilarci lasciandoti
a una normalissima orfanità
è diventato un caso, una catastrofe,
un sopruso atroce, contro natura…
E adesso, con questa tua fissazione
di rimetterci in scena ogni momento,
tu regista, tu solo spettatore,
curando ogni dettaglio, quella luce
che da rosa si fa viola, quell’ombra
sempre più evanescente
che la sedia disegna sulla ghiaia,
quella mano d’adulto che si posa
in primissimo piano
su una mano più piccola e più bianca,
cosa ti riprometti? Non dirai
che è per noi che lo fai… Su, lascia perdere,
non volere dal tempo
quello che il tempo non potrà non darti:
prega per la nostra quiete, e basta.

Giovanni Raboni, Barlumi di storia

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