Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

sabato 19 giugno 2010

Una carezza di luce

William-Adolphe Bouguereau, Biblis. 1884. Oil on canvas. Private collection

Svegliarsi una mattina e sapere che sarà tutto così diverso da come lo si è sempre immaginato.
Svegliarsi da un sonno che non è mai sonno.
Svegliarsi e dare un nome a quel che solo pochi giorni fa restava avvolto nel dubbio dell'incertezza.


Il sospetto mi ha dilaniato. L'incertezza mi ha fatto disperare. La conferma mi ha lasciato senza nessuna reazione apparente.

Sembra non stia succedendo a me.

Ma non me la prendo con nessuno.

C'è chi maledice Dio o la Vita. Io ringrazio entrambi. Ho sempre pensato alla fede come a un dono, che esula dalle istituzioni umane e si radica nel profondo dell'anima. La tensione al divino e alla spiritualità mi dà solo conforto... e quel Dio che molti invocano per combattere o per maledire per me è fonte di luce.
In tutto questo caos che mi si è riversato addosso, nella certezza che la mia vita sarà totalmente altro da quello che avevo sognato, per dare un senso alla sofferenza e al dolore io sento sul mio viso la carezza di Dio.

Non voglio disperarmi né accettare passivamente. Farò tutto quello che posso per vivere la mia vita. Ogni tanto piangerò. Ogni tanto. Per il resto del tempo voglio restare in silenzio, a scrivere, pensare, sorridere...

4 soffi di vento:

  1. Chi riesce a restare in silenzio e ridere, pensare o piangere può considerarsi fortunato dato che prenderà tutto quello che la vita offre anche in un solo alito di vento nella scia di un batter d'ali.
    Molto bello.

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  2. druvidprimo@splinder.com20 giugno 2010 alle ore 12:03

    Dio non ci sobbarca di pesi che non posiamo portare. Solo attraverso la sofferenza riusciamo a vedere la luce, perché essa non ci confonde ma ci apre la porta dell'anima che è attraversato dall'alito di Dio. Buona domenica

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  3. Un abbraccione, one, one, one
    Pce e bene

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  4. Forza, forza, ci vuole tanta tanta forza, un abbraccio

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