Faccio tutto al contrario. Inizio. Finisco. No! Al contrario. Finisco. Inizio. Nemmeno... ripensandoci, non finisco mai. La mia storia è di mille inizi senza una conclusione. Forse perché comincio dalla fine. Cosa volevo dire? Non lo so.
Il diritto è il rovescio. Rovescio attese incostanti. Sì, forse lo sono anch'io. Incostante. Sono già stanca di questo. Vorrei che finisse. Ma come può finire qualcosa che non è mai iniziato?
Stanotte, forse, pioverà. Dovrebbe venire. Sarebbe dovuto venire. Lo leggo al contrario. Dalla fine. So già che non verrà. Non verrà. Sarà di fronte al suo fottutissimo bicchiere a dare un nome alle ombre. Lui scrive nell'aria. Parole invisibili. Assenze che solo lui conosce. E non gli importa di nulla.
Lui non vede la fine. Forse nemmeno io. Ma lui non vede mai la fine... Starà ingannando la solitudine con qualche inutile conteggio. Non gli tornano mai quei conti impossibili. Non torno nemmeno io.
E' l'imperfezione a dividerci. O l'essere al contrario.
Dov'ero rimasta? Non me lo ricordo... ah, sì! Forse pioverà.
Dovrei smetterla con queste allucinazioni. Lo sapevo che non avrei dovuto fumare. Lo sapevo che sarebbe successo... ancora.
E' perché faccio tutto al contrario. E' per provare a non capire che parto dalla fine. Forse m'inganno e farà meno male. Non verrà. Avrà vomitato quel che gli resta dell'anima... sempre che ne abbia mai avuta una e non si sia venduta anche quella.
Il diritto è il rovescio. Rovescio attese incostanti. Sì, forse lo sono anch'io. Incostante. Sono già stanca di questo. Vorrei che finisse. Ma come può finire qualcosa che non è mai iniziato?
Stanotte, forse, pioverà. Dovrebbe venire. Sarebbe dovuto venire. Lo leggo al contrario. Dalla fine. So già che non verrà. Non verrà. Sarà di fronte al suo fottutissimo bicchiere a dare un nome alle ombre. Lui scrive nell'aria. Parole invisibili. Assenze che solo lui conosce. E non gli importa di nulla.
Lui non vede la fine. Forse nemmeno io. Ma lui non vede mai la fine... Starà ingannando la solitudine con qualche inutile conteggio. Non gli tornano mai quei conti impossibili. Non torno nemmeno io.
E' l'imperfezione a dividerci. O l'essere al contrario.
Dov'ero rimasta? Non me lo ricordo... ah, sì! Forse pioverà.
Dovrei smetterla con queste allucinazioni. Lo sapevo che non avrei dovuto fumare. Lo sapevo che sarebbe successo... ancora.
E' perché faccio tutto al contrario. E' per provare a non capire che parto dalla fine. Forse m'inganno e farà meno male. Non verrà. Avrà vomitato quel che gli resta dell'anima... sempre che ne abbia mai avuta una e non si sia venduta anche quella.
Mi piace il tuo ragionamento, anche se gira su se stesso e si avvita. Ma in fondo anche l'esistenza si avvita e lo fa con l'elica del dna. Quindi girare in tondo non è perdersi ma approfondire.
RispondiEliminaMa poi avrà piovuto?! ;-))
Aloha
Dunque, per amor di precisione... i personaggi sono dei folli con le loro ossessioni e un rapporto turbolento... non c'è una logica... loro mi parlano e io scrivo quello che vogliono... perché, si sappia, anche l'autrice è folle e ossessiva... ^_^
RispondiEliminaPS: Soul... chi lo sa? Alla prossima puntata... ;-P
Molte sono le cose che si possono realizzare lavorandoci al contrario, non si garantisce però il risultato.
RispondiEliminaIn genere anche l'operaio, quando lavora per se', mette tutta la diligenza della regola dell'arte.
Pace e bene
ma io dietro la tua caoticità ci vedo una determinazione raziocinante
RispondiEliminamagnifico post, rende benissimo come ci si sente in certe situazioni!!
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