Un abbraccio

Oggi non sto bene... dire che sono molto triste non renderebbe l'idea di quel che sto provando...
A volte non riesco a parlare, non riesco a pensare... sento solo la sensazione del baratro e di me che ci sprofondo dentro...
Stamattina pensavo a una persona che avrebbe potuto aiutarmi... una persona che non vedo da circa un anno e mezzo... ma non l'ho chiamata... quando sto così male non riesco a chiedere aiuto... in realtà non lo chiedo mai... non son capace... e tutto macina dentro... a volte si imputridisce e rovina quel che di buono ho costruito.
Devo uscire... andare in giro... non restare con i miei pensieri... Dove andare? Nei posti dove non si pensa, dove si vede gente estranea... dove nessuno ti conosce e non sa chi sei... dove intercetti storie e sorrisi, dove non resti con gli occhi spalancati mentre la notte avanza e il ticchettio del pendolo scandisce il tempo che avresti preferito trascorrere sognando... dove non c'è nessuno che ti chiede perché non mangi e perché non parli...
Prendo l'auto... non ricordo la strada... sempre la stessa... De Gregori canta nelle mie orecchie, ma io sono distratta... non sento le parole, non sento la musica...
Poi, così, all'improvviso, una deviazione... l'università... il dipartimento di sociologia... prima di immergermi nel nulla dell'indifferenza voglio incontrare un paio di occhi amici... la signora della portineria è sempre lì, dolce e sorniona... le do un bacio... mi chiede se ci sono novità... nessuna, le rispondo, almeno nessuna bella... qualcuno sale le scale... per un secondo incrocio lo sguardo di una donna dai capelli grigi... le faccio un cenno di saluto... per educazione...
La donna sorride e prosegue fino alla fine del corridoio... la seguo con lo sguardo... e poi... no... non è possibile... la stessa persona a cui ho pensato stamattina... eccola lì... in fondo al corridoio... non ci credo... cosa ci fa da queste parti? Non lavora qui, non c'entra nulla con l'università...
Le vado incontro... per salutarla... magari non si ricorda di me... le vado incontro...
Mi viene incontro con un sorriso e prima che io possa dire qualcosa mi abbraccia forte e mi chiede come sto... ho le lacrime agli occhi... non sto bene...
Scendiamo al bar, mi offre un succo e mi ascolta con la fermezza e la dolcezza che ricordavo... prima di andarsene mi stringe di nuovo a sé... la potenza di un abbraccio... quel sentire ciò per cui le parole non servono... percepire la speranza che vertigini e baratro si possano superare...
Un abbraccio... è come essere a casa, al sicuro... anche se sai che poi la notte sarai solo con i tuoi fantasmi...
Un abbraccio... e un sentiero che si apre...
Non è incredibile... avevo bisogno di incontrarla ed è successo... non mi chiedo il perché, ma capisco che è necessario... capisco che domani lei ci sarà e mi aiuterà a capire che quel che mi fa male non può distruggermi...