Perché la parola è vento, principio primo dell'essere, scintilla dell'infinito

lunedì 21 settembre 2009

Dimenticato in autunno



Erano le sette e mezzo
dell'autunno
e attendevo
non importa chi.
Il tempo
stanco di star lì con me
a poco a poco se ne andò,
mi lasciò solo.
Rimasi con la sabbia
del giorno, con l'acqua,
sedimenti
di una settimana triste, assassinata.

- Che succede? - mi dissero
le foglie di Parigi, - Chi attendi? -

Così fui umiliato varie volte
prima dalla luce che se n'andava,
poi da cani, gatti e gendarmi.

Rimasi solo
come un cavallo solo
quando nel prato non v'è notte né giorno,
ma il sale dell'inverno.

Rimasi
così senza nessuno, così vuoto
che le foglie piangevano,
le ultime foglie, poi
cadevano come lacrime.

Mai prima
né dopo
rimasi così improvvisamente solo.
E fu attendendo chi,
non ricordo,
fu stoltamente,
in modo passeggero,
ma quella
fu l'istantanea solitudine,
quella
che s'era persa lungo la strada
e che improvvisamente come l'ombra stessa
svolse il suo infinito stendardo.

Poi me n'andai da quella
cantonata pazza
con i passi più rapidi che ebbi,
fu come se scappassi
dalla notte
o da una pietra oscura e rotolante.
Ciò che racconto è niente,
ma questo mi accadde quando attendevo
non so chi un giorno.


Pablo Neruda, Stravagario


4 soffi di vento:

  1. "..Poi me n'andai da quella
    cantonata pazza
    con i passi più rapidi che ebbi.."
    scappiamo entrambe a gambe levate da ciò che abbiamo sbagliato e che ancora ci insegue nel rammarico. Anche io lo faccio ancora ogni tanto sebbene abbia chiuso a chiave nel cassetto più remoto del mio ricordo qualche sbaglio che non rifarei. Ma siccome non bisogna vivere dicendo "se tornassi indietro..." BUTTIAMONE LA CHIAVE DI 'STO CASSETTO!!! :) Baciottolo Claudia

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  2. Gli sbagli ci servono a capire, soprattutto a capire quel che vogliamo e il rammarico è quello di aver fatto del male a qualcuno...
    Nutro sempre la speranza che anche dall'errore possa scaturire il bene e la possibilità di trasformare il male fatto in qualcos'altro...
    Baciottoli :-)

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  3. Intente
    sono le foglie
    tinte di tanti colori,
    a rilevarsi con quel fioco vento,
    a liberarsi da quegli irti rami.
    In pensiero
    sono gli alberi
    su come trascorrere
    quella meravigliosa stagione e,
    per come accogliere
    le proprie foglie
    al loro rientro in primavera.

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  4. Eppure altre saranno le foglie che con la bella stagione adorneranno quei rami.
    Ciò che muore non ritorna e se qualcosa rinasce è sempre altrove.

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