Succede ancora, come tanto tempo fa, come quando ti ho conosciuto. Perché scrivo "tanto tempo fa"? Non è trascorso nemmeno un anno da quando sei piombato giù da un cielo virtuale con quelle ali di carta disegnate tra pelle e inchiostro. Eppure la sensazione è quella di un tempo indefinito che dai miei occhi ai tuoi ha attraversato i secoli, i silenzi, la distanza, come se avessimo volato al di là dei giorni e delle ore, come se i minuti fossero stati la misura di ciò che ha scandito quel che ho vissuto di te, ciò che di me hai sentito. E bruciare l'estate nel cuore mi ha fatto tornare a vivere.
Non so perché qualche sera fa ti ho scritto che mi manchi, che mi manchi da tanto. Non so perché ho provato una feroce malinconia nel leggere parole antiche che le tue dita hanno scritto di me, a me, per me. Ci sono cose che non riesco a spiegarmi.
E poi accade che una mattina un tuo messaggio intersechi qualcosa di me, senza che tu possa saperlo. Succede ancora. Quel legame tra noi che trova altre strade e altri modi per ricordarci che esiste, permane, come se un giorno potessimo dimenticarcene!
Quelle parole di Vecchioni che parlano di te, seguono altre parole che parlano di me. Strofe di una canzone che sempre ho sentito acremente mia. Chi è il migliore? Per chi? Definizioni che si tratteggiano a partire dalla penna di chi le scrive, dalla voce di chi le esprime. Ti ho scritto che sei il migliore. Per chi? Per me.
Lo sei perché hai paura, perché soffri, perché sorridi del sorriso più dolce abbia mai visto. Lo sei perché sai ascoltare e comprendere, anche quando bruscamente alzi le ali a difesa e ferisci. Lo sei perché poi le sciogli in un abbraccio accogliente. Lo sei nel silenzio.
Lo eri nei giorni in cui il carrettino correva a perdifiato lungo la collina e le assi scricchiolavano. Nei giorni di vento leggero. Nei giorni di pioggia. Lungo la linea della rinuncia. Tra le pieghe della distanza. Lo sei per me, perché mi hai letto dentro. Perché l'ho fatto anch'io. Lo sei perché la tua fragilità di essere umano mi ha toccato nel profondo, come una carezza sull'anima.
Lo sei perché scrivi col sangue, con rabbia, con amore, perché mi hai fatto entrare tra le tue righe d'ombra, perché mi hai preso per mano lungo un sentiero di pietre e ricordi. Per me sei il migliore, perché ti ho visto e ti ho riconosciuto, perché ti ho ritrovato e perso, perché sei tu e lo sarai per sempre, oltre questo tempo, al di là dell'incompiutezza, attraverso l'imperfezione, nell'attimo stesso in cui hai sorriso ai miei occhi.
Vorrei dirti sempre che t'amo
ma non quando è facile oppure
le braccia conserte
si guarda quel muro davanti
si ascolta il rumore.
Vorrei lo sapessi, non sono il migliore.
Ho un patto con gli anni
cavalco, ho paura,
mi tengo da sempre una mano sul petto
dovesse mai smettere, ascolta, di battermi il cuore
Roberto Vecchioni
.
Capisco tantissimo la sensazione.
RispondiEliminaE credimi: preferirei di no.
Ma per me è una sensazione bellissima ^_^
RispondiElimina"Lo sei perché hai paura, perché soffri, perché sorridi del sorriso più dolce abbia mai visto. Lo sei perché sai ascoltare e comprendere, anche quando bruscamente alzi le ali a difesa e ferisci. Lo sei perché poi le sciogli in un abbraccio accogliente. Lo sei nel silenzio" e' la dedica più bella che abbia mai letto. Ma non so perché ora sto piangendo. Un bacio. Cla
RispondiEliminaBacino, mia dolce Piumette.
RispondiEliminafinalmente cose belle
RispondiEliminaciao, Ale
^_^
RispondiEliminaCiao fraticello
Perché sei matta :)
RispondiEliminaEh eh eh, questo senza ombra di dubbio! :-P
RispondiEliminache bello sentire che certi legami sono irriducibili, che qualcuno ci ha sapute capire del tutto; bello viverli, mantenerli nel ricordo, e poi ritrovarli col pensiero ogni volta che si vuole.
RispondiEliminaUn abbraccio ma chère ;)
Un mega abbraccio, piccola Lo ^_^
RispondiEliminaChe farfalle nello stomaco... Non bere l'insetticida, mi raccomando! ;)
RispondiEliminaQuesta canzone è apparsa per la prima volta nell'album "Elisir" e poi ne "Il Grande Sogno". Nel secondo accompagnata appunto dall'introduzione "Ulisse e l'America". Come sono bravo, eh?
RispondiElimina@ Pellona: ahahahha!!! Giammai!
RispondiElimina@ Swann: tutto qui? Se ti impegni puoi fare di meglio... non te l'avevo mai detto, vero, che "Pagando, s'intende" è una canzone a cui tengo tanto?
no, mai.
RispondiEliminaEh... (sospiro)
RispondiEliminaChe canzone orrenda. Il video è all"'altezza".
RispondiElimina