Ho imparato a ridere delle mie angosce.
Ho imparato a piangere senza vergognarmi.
Ho imparato che qualunque parte di me, da quella più luminosa a quella più oscura può essere accolta, abbracciata, compresa.
Ho imparato che esiste una vicinanza d'anima e d'affetto che va oltre le distanze.
Ho imparato a non fingere che vada tutto bene, quando invece sperimento il contrario.
Ho imparato la complicità di un'ironia condivisa.
Ho imparato che l'amicizia non pretende, sa attendere, non giudica.
Ho imparato a guardarmi con occhi diversi e a sentire che le mie parole, la mia sensibilità, i miei segreti sono ben custoditi e non verranno traditi.
Ho imparato a chiedere un abbraccio.
Ho imparato che significa sentirsi protetti da un affetto e un'attenzione sinceri.
Ho imparato che gli incontri importanti avvengono nelle circostanze più impensate e si realizzano nel momento in cui stai perdendo la speranza del bene. Certi incontri sono lì al varco ad attenderti per dirti: "Non sei sola, c'è ancora speranza".
Tutte queste cose ho imparato da un uomo speciale, un amico eccezionale, una persona di una sensibilità e delicatezza straordinarie. E sono qui a ricordarle per dirgli che gli voglio un bene unico e che lui per me è davvero importante...
BUON COMPLEANNO, ORPHEN!
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Non ho potuto fare a meno di condividere le tue parole con mia moglie, so che tu comprenderai perfettamente cosa significhi e quale valore abbiano dunque per me.
RispondiEliminaTi ringrazio, per le parole e per la tua amicizia.
OL
Sì che lo so e sono commossa ^_^
RispondiEliminacercherò anch'io d'imparare,
RispondiEliminaper ora sono ancora alle prese coll'irrisolto concetto di gratitudine, il mio King Lear deve ancora elaborarla, farò più attenzione a sorrisi, abbracci, sguardi!!!
Non sempre il fatto che noi non riusciamo a percepire qualcosa, che sia gratitudine o una carezza all'anima, significa che quel qualcosa non ci stia sfiorando... a volte occorre solo affinare il proprio modo di "vedere"...
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